Regia di Bigas Luna vedi scheda film
Sul finire del ‘700, il famoso pittore della Maja desnuda, Francisco Goya, si trova immischiato in tradimenti e amori fuggevoli, che caratterizzavano la vita dell’alta nobiltà spagnola. Nel frattempo, la duchessa d’Alba, della quale si spaccia essere il soggetto del quadro, viene assassinata, e verranno subito avviate delle indagini sulla sua morte.
Il pruriginoso e banale undicesimo film di Bigas Luna, del quale non vale nemmeno la pena sprecare tante parole, racchiude in ogni caso alcuni elementi interessanti che caratterizzano il regista o comunque il suo cinema; il sesso, il cibo e la morte, sono componenti ricorrenti dei suoi film, ma in “Volavérunt” sono solamente accennati, e anche male. Il regista catalano, forse subissato dai troppi impegni di budget, che gli imponevano vestiti e scenografie sfarzose, e dal costo totale del film, di ben undici miliardi di vecchie lire, non è riuscito a imprimere, ad una vicenda troppo conservatrice, la sua indistinguibile volgarità. La quale nelle sue altre opere, trova luoghi e persone adatte per essere raffigurata in un modo quanto meno discreto e a volte perfino poetico, ma che qui ritrova solo nella velenosa fotografia, qualche possibilità di ingegnoso giochetto a doppio senso. Bigas Luna cade in fallo, o forse a caderci sono i produttori, che affidano un soggetto quantomeno interessante, a un regista piatto e assolutamente non di genere. Discrete le interpretazioni, sulle quali spicca quella dell’ottima Aitana Sànchez-Gijòn.
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