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Belfast

Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film

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La recensione su Belfast

di port cros
8 stelle

Raccontando una storia semi-autobiografica attraverso uno sguardo infantile, Kenneth Branagh confeziona un film un po' sentimentale e parecchio nostalgico, una pellicola che solleva il morale nonostante la drammaticità di diverse sequenze e che si fa voler bene per essere partecipata, personale, sentita e autentica. Voto: 7,5 su 10.

Judi Dench, Jude Hill, Ciarán Hinds

Belfast (2021): Judi Dench, Jude Hill, Ciarán Hinds

 

Voto: 7, 5 su 10

 

Kenneth Branagh apre la sua lettera d'amore alla città natale con una panoramica dall'alto della Belfast di oggi, col suo grande porto e i gloriosi cantieri navali che diedero i natali al Titanic. Poi con un bel movimento verticale della macchina da presa che scavalca un muro si passa dal colore del presente al bianco e nero del passato, la Belfast di fine anni 60 dove il regista è cresciuto. Il colore tornerà solo nei film e nelle rappresentazioni teatrali di cui i protagonisti sono spettatori, oltre che nel frame conclusivo, con la dedica “a quelli che sono partiti, a quelli che sono restati e a quelli che si sono persi”.

 

Un ambiente non facile quello in cui si muovono i protagonisti: il novenne Buddy (Jude Hill ), suo fratello maggiore Will (Lewis McAskie) i genitori (Caitriona Balfe e Jamie Dornan), i nonni paterni (Judi Dench e Ciaran Hinds). Mordenti sono le difficoltà economiche di una famiglia della classe lavoratrice che fatica a sbarcare il lunario, il cui capofamiglia è costretto all'emigrazione in Inghilterra per lunghi periodi per trovare un lavoro che gli permetta di far fronte alle troppe spese. E terrificante era la tensione che si respirava tra la comunità cattolica e quella protestante nell'epoca dei Troubles, col quartiere sovente lacerato da esplosioni di violenza e la famiglia protagonista, protestante in un settore a maggioranza cattolica a sua volta contenuto in una zona protestante, spesso sotto il fuoco incrociato dell'odio che leader esaltati alimentavano senza farsi scrupoli relativamente alle conseguenze.

 

Questo mondo complicato è visto e filtrato attraverso gli occhi di un bambino, Buddy, alter ego dell'autore nato nel 1960 da una famiglia protestante che si trasferì a vivere in Inghilterra per il lavoro del padre quando il futuro attore e regista aveva nove anni. La prospettiva infantile su eventi da grandi è resa evidente fin dalla prima sequenza nel '69, quando un coperchio di un bidone della spazzatura adattato a scudo nei giochi guerreschi dei bambini diventa in un attimo vero scudo a protezione dalle molotov lanciate negli scontri di strada, la guerra vera che lacerava l'Irlanda del Nord.

 

Jude Hill

Belfast (2021): Jude Hill

 

Branagh, che oltre a dirigere ha scritto da solo la sceneggiatura, sa trattare con partecipazione emotiva le vicende della propria famiglia intrecciate a quelle storiche della città: le lacrime non rassegnate di una madre sovrastata da mille problemi mentre da sola deve crescere due ragazzi, la dignità di un padre che non vuole piegarsi a compromessi con i ras violenti della comunità, le tenere ingenuità, i sogni e primi spasimi amorosi del bimbo, la saggezza poetica del nonno ed il senso pratico della nonna. Ci trasmette la ferma presa di posizione contro la violenza settaria e l'intolleranza: la mamma costringe Buddy a riportare al suo posto una confezione di detersivo sottratta ad un negozio cattolico che veniva saccheggiato. Sa farci partecipare al dilemma se restare o partire, le speranze e le paure di un progetto migratorio (“metà delle persone non ci capirà e ci rideranno dietro per come parliamo, l'altra metà ci odierà”) che alla fine separerà per sempre la famiglia dalla città di origine, dove resterà solo la nonna a vederli andar via in pullman augurandosi che non si voltino indietro.

 

Se è brillante tutto il cast di protagonisti, stupisce il magnetismo del protagonista bambino Jude Hill su cui Branagh costruisce l'intera pellicola con mille primi piani su sui occhioni curiosi e sbarrati, mentre una conferma è la bravura di una intensa Judi Dench nel ruolo della nonna.

 

Caitriona Balfe, Judi Dench, Ciarán Hinds, Jude Hill

Belfast (2021): Caitriona Balfe, Judi Dench, Ciarán Hinds, Jude Hill

 

Fotografata in un bianco e nero elegante e accompagnata dalle musiche di Van Morrison e da squillanti pezzi dell'epoca, Belfast è una pellicola che solleva il morale nonostante la drammaticità di diverse sequenze, grazie proprio a quella prospettiva infantile che sa sdrammatizzare anche le sciagure con la sua speranza incosciente e indomabile. Firmando un'operazione semi-autobiografica che per certi aspetti ricorda quella di Alfonso Cuaron con Roma, Kenneth Branagh confeziona un film un po' sentimentale e parecchio nostalgico, ma che si fa voler bene per essere cordiale, ottimista, personale, sentito e autentico. L'opera sincera di un regista in forma, una boccata d'aria fresca dopo il deludente e troppo artificioso Assassinio sul Nilo.

 

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