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Quattro bassotti per un danese

Regia di Norman Tokar vedi scheda film

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Ronaldo del '98 4ever

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La recensione su Quattro bassotti per un danese

di Ronaldo del '98 4ever
6 stelle

Mi ricordo che quando lo vidi per la prima volta, da piccolo, risi come un matto per tutta la durata della pellicola. Avendolo rivisto ultimamente, mi sono reso conto che forse non c'era poi troppo da ridere: intendiamoci, è divertente, ma nella norma, senza eccellere troppo. Insomma, proprio un filmettino per bambini. E' pienamente godibile, ma il peso degli anni si sente: è troppo datato per poter andare bene anche oggi, soprattutto sapendo che il modo di intendere la comicità e di divertirsi cambia con gli anni. Probabilmente all’epoca dell'uscita faceva sbellicare; oggi può suscitare al massimo qualche risatina di circostanza...

Sulla trama

La storia è abbastanza carina ed originale, ma una vera e propria trama non c'è. Questa pellicola consiste in un insieme di scene di vita domestica con i cinque cani che ne combinano di tutti i colori e con i padroni (marito e moglie) che non sanno più dove sbattere la testa per tenerli buoni, specie considerando che la moglie odia il danese (in realtà quasi sempre incolpevole dei disastri combinati) ed il marito odia i bassotti (che sembrano bravi, ma sono bastardissimi, perché coinvolgono sempre il danese nelle loro bravate riuscendo poi a far ricadere la colpa solo su di lui). La soluzione consisterà in un concorso per cani...

Sulla colonna sonora

Niente di particolarmente bello...

Cosa cambierei

Direi che va già bene così: in fondo non avrebbe senso cambiarlo. Se fa divertire i bambini...

Su Charles Lane

Una filmografia impressionante (più di 320 lavori tra cinema e tv - anche se abbondano di più i secondi) ed un'esperienza interminabile che va dagli anni '30 agli anni '90. Questo attore, nato nel 1905 ed ancora vivo al giorno d'oggi (101 anni da poco compiuti), si presenta come uno di quei pochi uomini nati, vissuti e che moriranno col cinema. In realtà non ha mai partecipato a film davvero famosi. Anche in questa pellicola il suo ruolo è altamente marginale, e riguarda l'interpretazione di un giudice che deve emettere una sentenza a dir poco ridicola. Anzi, mi chiedo perché ne venga richiesta la valutazione... Comunque, Lane sarà abbastanza sconosciuto, ma un premio alla carriera se lo merita, eccome...

Su Charles Ruggles

Anche Ruggles era attore di lunga esperienza; ed anche lui è abbastanza sconosciuto. Perlomeno, però, il suo ruolo è degno di nota: è bravo e simpatico nel ruolo del dottor Pruitt. Una presenza piacevole, dunque...

Su Suzanne Pleshette

Donna davvero bellissima ed attrice televisiva più che da cinema. Non sembra male, ma, per una ragione o per l'altra, finisce per essere abbastanza antipatica. Comunque si può facilmente cambiare questa idea ogni volta che si vedono bene i suoi occhi stupendi...

Su Dean Jones

L'unico attore del cast ad essersi veramente fatto un nome. Il motivo è ovvio: è molto bravo, e con quel viso riesce ad essere anche molto simpatico. La sua interpretazione di Mark è perfetta, ed è inevitabile che sia lui - più che la Pleshette - a godere delle simpatie del pubblico. Per quanto mi riguarda, poi, la sua immagine resterà per sempre legata al simpaticissimo Jim Douglas, il pilota di Herbie, il maggiolino tutto matto. Un grande...

Su Norman Tokar

Regista di molte produzioni Disney, tra cui ricordo sempre con piacere "Il gatto venuto dallo spazio" (1978), Tokar possiede delle competenze che lo rendono adatto a dirigere film per la tv - cosa che fece per buona parte della propria carriera. In questo film, vengono proposte delle idee carine, e i disastri combinati dai cani sono molto ben architettati e realizzati (un paio sono addirittura troppo ben studiati per apparire naturali e credibili). Immancabile poi il senso di bontà e di calore familiare tipico dei film firmati da Walt Disney: nonostante gli scontri iniziali, marito e moglie non avranno problemi. E la stessa "happy end" è di facile previsione. A livello tecnico, Tokar non fa notare alcuna pregevolezza, ma la sua regia è pulita e sobria. In definitiva, un discreto lavoro per un film che pretende poco...

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