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Il ballo dei 41

Regia di David Pablos vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il ballo dei 41

di zombi
5 stelle

una storia che non conoscevo, raccontata per freddi algoritmi. ma la passione dov'è?... NON PERVENUTA

ho percepito una forte esigenza da parte del regista di raccontare questo scandalo che sconvolse la società messicana del tempo, ma non riesco a levarmi di dosso la fastidiosa sensazione, che sia una mera operazione WHAT THE FUCK!... netflixianamente nell'anima.

la confezione pare lussuosa, vestiti, decori e ambientazioni sono glitter soffiati direttamente nelle cornee, ma il risultato è un sufflé che si sgonfia appena tolto dal forno.

direttamente dalla sezione "UN'ORA E MEZZA, categoria LGBTQ+, dramma, in costume", il prodotto esterna grossolanamente i suoi intenti come in un bignami per fannulloni impenitenti che non si concedono più di 5 minuti di tempo di lettura, incorniciando il tema centrale in una cortina farraginosa che delude nonostante il buon impegno di attori quali mabel cadena(amada diaz), la coprotagonista, o ruoli di contorno come quelli di fernando becerril(porfirio diaz) o alvaro guerrero(felipe). 

il laido prezzo del potere e gli intrighi di palazzo sono appena accennati ed evidenziati con un pennarello talmente scarico che si percepisce la fretta con la quale li si vuole accennare e liquidare.

il ballo per stare a galla nella vita, giocato da un maricon perfettamente cammuffato che vuole partecipare alle danze che contano, è tutto ai danni dell'unica persona che vale meno di un omosessesuale, e cioè una donna.

che se anche figlia del presidentissimo del paese, è il peccato sessuale, nato da un'indigena.

e mabel cadena è brava nel rendere nel tempo che gli viene concesso dalla formula dei 90 minuti(che non fa puff!..... grazie NANNI), il disorientamento della consapevolezza, di ciò che quel matrimonio con un partito invidiatissimo,le riserverà nel futuro.

il resto(sigh....) è pura routine GAYS FOR STRAIGHT dove niun3 si debba sentir a disagio.

il protagonista e bellone herrera, bellucinianamente, passa e cammina come se fosse su una passerella e se qualche sospensione di giudizio c'è stata quando per la prima volta si accorge dell'avvocato evaristo, tutto si affloscia quando si sfocia da uno sfioramento di mano alle lingue in bocca nel giro di pochi fotogrammi.

mancano le riprese rubate, gli sfioramenti, i tentennamenti prudenti, manca lo sguardo altro, che si è voluto riproporre in un omaggio intuito di MAURICE, mancano le paure di marco berger dei suoi capolavori HAWAII e PLAN B.

IL BALLO DEI 41 è un compitino buono per una ricerca veloce nelle categorie netflix incuriositi dal fatto che il film sia messicano .

mancano le miserie di madame royale dei travestiti che si nascondono in ritrovi per topi e froci, mancano le baracconate kitsch en travesti di ken russell o di derek jarman nell'incipit di sebastiane, nella scena orgiastica dove si osano addirittura dei nudi, anche di corpi non conformi alla perfezione depilatoria odierna, ma anche nelle scene teatrali dove i maschi recitano in trucco e parrucco.

manca un vero coinvolgimento da parte degli attori herrera e zurita ovviamente sopra tutti, che renda una sofferenza e difficile da sostenere la scena della retata.

lacrime finte e via buona la prima.

se si richiede un primo piano voglio sentire le forbici che mi tagliuzzino la cute, voglio non sostenere la scena, quando si viene esposti al pubblico scherno.

con un finale scelto per chiudere il film, voglio piangere e singhiozzare, non solo aspettare di mettere il mio pollice.

si è belli e popolari e famosi e se si accetta un ruolo come questa non si appone la clausula, solo di culo, il full frontal te lo scordi.

l'attore si deve mettere in gioco, non deve solo essere un gioco di lingue e di bocche .... ricordo ancora il filamento di saliva dopo uno dei baci tra james whilby e rupert graves... e chi non ricorda il modo in cui james whilby appoggia la testa sul petto di hugh grant.

altre epoche, altri anni, altri attori, altri film.... bei tempi quelli.

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