Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Di certo un'occasione persa per il 60enne regista tedesco Roland Emmerich (esploso negli anni Novanta con due cult della fantascienza come Stargate e Indipendence Day) per mostrare con assai maggior peso un momento storico grandioso come la guerra d'indipendenza dei nascenti Stati Uniti d'America dall'ingombrante protervia colonizzatrice dell'Inghilterra. Lo script de Il patriota, realizzato da Robert Rodat (assurto all’Olimpo degli sceneggiatori con Salvate il soldato Ryan) è molto superficiale e poco coinvolgente/stucchevole la realizzazione del regista sia dei momenti di azione pura sia di quelli fin troppo sdolcinati legati ai sentimenti dei protagonisti. La retorica abbonda in modo fastidioso. E a tirare questo appesantito carretto c'è un Mel Gibson – oggi 61enne - dalla sguardo sempre troppo rattristato, in una fase non certo sfavillante della sua carriera, ammesso che l’attore di Peekskill (New York, Usa) si possa considerare un astro di Hollywood (molto ma molto più apprezzabili le sue opere da regista con capolavori quali La passione di Cristo e Apocalypto). Il Patriota ha il merito di aver lanciato un attore piuttosto talentuoso come il prematuramente scomparso Heath Ledger (al suo massimo nel 2005 con I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee). Ma a spiccare, per lo più, sono le determinate interpretazioni di un perfido Jason Isaacs (lunga trafila nella saga di Harry Potter) e di un sempre carismatico Tom Wilkinson (di recente nel cast dell’osannato Grand Budapest Hotel) nei panni di un generale dell'esercido di Sua Maestà, incapace di far rispettare le regole di correttezza fra eserciti nemici. Guardabile ma deludente rispetto alle attese. Voto 5,5.
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