Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
I capolavori del cinema italiano.
Dillinger è morto , o meglio la modernità , la società delle rivoluzioni culturali e del totale controllo dell’uomo su un sistema del tutto marcio fin dalle sue radici , hanno fatto il loro tempo . Il progresso scientifico è stata la macchina distruttiva di una generazione fondata sull’industria e serva del sistema che come una sanguisuga ha risucchiato le coscienze , fino a farle precipitare nella noia .Noia uguale disillusione . In questo film , apparentemente senza un senso , dove un uomo ( Michel Piccoli) tornato dal lavoro , prepara l’omicidio della propria compagna in una casa dove si concentrano tutte le perversioni e gli assilli del genere umano . L’ossessione per il cibo , la manipolazione delle immagini e la regressione del maschio fino a tornare bambino . Una casa , dove una giovane cameriera vive nella totale ammirazione di un cantante italiano dell’epoca , e la compagna semi-addormentata quasi per tutta la durata del film sembra rivolger al pubblico un messaggio di completa distanza dalla realtà . Marco Ferreri , nella sua opera più importante , insieme a “Ciao Maschio” , “La grande abbuffata” e “La donna scimmia” , crea una messa in scena dell’alienazione cinematografica , con dei chiari riferimenti ad altro cinema italiano . L’influenza di Rossellini è evidente , soprattutto quando il personaggio interpretato da Michel Piccoli simula un suicidio con una pistola puntata alla bocca ( vedi “Germania anno zero”) , e , in maniera grottesca , il cinema di Michelangelo Antonioni trova il suo spazio in quello che è una parodia/elogio dell’incomunicabilità . Il finale pone lo spettatore dinanzi ad una fine ( un'apocalisse), dove , trasportati da una nave fantasma diretta a Tahiti , questo mondo è destinato a precipitare nell’oblio , con il tramonto rosso che invade la telecamera fino a scomparire . Un film pessimista , ma che va visto , studiato e apprezzato per la costruzione semplice , dal montaggio quasi del tutto amatoriale e priva di maschere . Uno dei più bei ritratti della società contemporanea .
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