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Madres paralelas

Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film

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La recensione su Madres paralelas

di AlbertoBellini
9 stelle

V’è una costante, quasi metafisica, nella poetica di Pedro Almodóvar: la capacità di mantenersi, frattanto, ben radicato nel quotidiano ma fuori dallo spazio-tempo attuale; è ciò che potremmo definire il potere di un regista, che è anche autore e intellettuale.
Madres Paralelas non rinnega tali premesse, anzi: prosegue la danza sulle note di piaceri e dolori intrinsechi, muovendosi fra l’intimo dramma maternale e la storia collettiva della disperata Spagna franchista (con lo sguardo rivolto a Rossellini). Tutto sembra essere pervaso da un’aura che trasforma comuni episodi del vissuto in esperienze catartiche irripetibili: digitare al computer, sorseggiare un calice di vino, sbucciare delle patate, viaggiare in auto. E l’umanità, intesa come l’insieme delle virtù che ci rendono tali, in qualche modo ne esce vincitrice, seppur affranta dall’ineludibile corso delle cose.
Madres Paralelas è anche un film sull’importanza dello sguardo come mezzo attraverso cui incanalare memorie, tramandare e farsi influenzare, plasmarsi in quanto (anzitutto) figli, padri, madri.
Poche sono le opere (e i registi, appunto) capaci di restituire con tale nitidezza il vigore dirompente e rarefatto della regia, del racconto con e per immagini, senza preoccuparsi di una presunta veridicità dietro queste ultime; a contare davvero – forse banalmente, eppure troppo spesso ignorate – sono le emozioni, perché «le emozioni sono tutto quello che abbiamo».
Sempre sia lodato il cinema di Pedro Almodóvar, toccasana contro le sciagure persistenti della vita.

 

Penélope Cruz, Milena Smit

Madres paralelas (2021): Penélope Cruz, Milena Smit

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