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Mondo pazzo, gente matta

Regia di Giuseppe Polselli vedi scheda film

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La recensione su Mondo pazzo, gente matta

di mm40
2 stelle

Due piccioni con una fava: Polselli coglie l'occasione di questo Mondo pazzo... gente matta! (uno dei titoli più insignificanti della storia del cinema italiano) per pubblicizzare il disco dei Romans, band rimasta totalmente anonima forse anche perchè l'autore dei suoi pezzi era proprio Polselli: sicuramente non un raffinato cesellatore, non un artista certosino, quanto piuttosto un mestierante grossolano di poca e mal spesa (considerando che lavori come questo sono fra i migliori della sua produzione) fama. Questa commediola di nessuna pretesa, scritta dal regista stesso da un soggetto di Giuseppe Pellegrini (già collaboratore di Polselli nei precedenti Ultimatum alla vita e L'amante del vampiro), ha come particolarità principale quella di dare risalto a due attori di buon livello sottoutilizzati dal nostro cinema: Alberto Bonucci e Silvana Pampanini, che gioca a fare la diva per ottanta minuti (con sgraziato accento tedesco, fra l'altro) per poi rivelare un accento romanesco calcato all'estremo, volutamente, nella scena finale. Che è poi il motivo per cui questo lavoruccio, metà commedia demenziale con gag stantie da slapstick bolso e ritrito e metà musicarello con canzoni di scarsa qualità, merita un voto in più: inspiegabilmente negli ultimi minuti (forse non sapendo bene come concludere la storia, tanto scombiccherata era) Polselli rivela gli studi, i tecnici e le scenografie e crea un surreale 'happy end' metacinematografico che, a guardar bene, non ricorda nessun altro simile escamotage. A parte questo colpo di genio probabilmente involontario (senza cattiveria: diciamo piuttosto preterintenzionale, ecco), di Mondo pazzo... gente matta! c'è davvero poco da dire. 2,5/10.

Sulla trama

Successi e disavventure di una sgangheratissima beat-rock-band.

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