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The Power

Regia di Corinna Faith vedi scheda film

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La recensione su The Power

di undying
4 stelle

Dietro la confezione da horror, si cela un'opera femminista girata malamente e con punte di ingiustificato accanimento pregiudiziale verso i personaggi di sesso maschile. Terribili sceneggiatura e fotografia, al servizio di un film che mai si addentra nel genere. Brava la protagonista, sminuita però dalla mancanza di una vera storia.

 

locandina

The Power (2021): locandina

 

Londra, gennaio 1974. La giovane infermiera Val (Rose Williams) è costretta a fare il turno di notte in un ospedale fatiscente, mentre i minatori in sciopero interrompono la corrente elettrica in tutta la Gran Bretagna. Dentro le mura dell'ospedale, nell'oscurità, si nasconde una presenza ultraterrena che minaccia Val e tutti quelli che la circondano.

 

Rose Williams

The Power (2021): Rose Williams

 

Dopo un esordio low budget (Ashes, 2005) e la direzione di qualche episodio di serie televisive (Coming up, 2008), Corinna Faith decide di riprovarci nel lungometraggio. Con un horror, almeno nella confezione. L'idea è interessante, riprende un fatto di cronaca (lo sciopero dei minatori che mise in ginocchio il governo britannico, a causa dei ripetuti black out) e si sviluppa in un ambiente di per sè inquietante (un ospedale). Inoltre Rose Williams è un'attrice veramente brava, in grado di offrire una interpretazione di tipo "agonistico", simile a quella della bravissima Jennifer Carpenter ne L'esorcismo di Emily Rose (Scott Derrickson, 2005). Nel solo senso delle contorsioni fisiche, con flessioni del corpo al limite delle umane possibilità, perché questo The power non ha nulla a che vedere con il demonio e tantomeno con il titolo che lo ha preceduto.

 

Rose Williams

The Power (2021): Rose Williams

 

Senza per forza trovare un modello ispiratore, che volendo ce ne potrebbero stare a decine, il problema del film è di due tipi: la tremenda fotografia che, soprattutto nelle lunghe scene in penombra, mette a dura prova gli occhi dello spettatore e la fondamentale posizione femminista dell'autrice, che se può e deve essere condivisa per certi aspetti, qui sfocia nell'effetto opposto, con descrizione retorica di tipi d'uomo grottescamente misogeni inseriti in una storia (anche tramite flash back della protagonista) con esclusiva finalità polemica, gratuita e talmente insistita da finire per fare deragliare il film nel riuscito tentativo di castigare per tutta la durata della visione, soprattutto se chi assite appartiene al genere maschile. La Faith non fa dunque mistero di odiare il "suo" pubblico composto da mariti, padri e in genere uomini - sempre e comunque - cattivi (a prescindere). Ma al di là di queste personalissime considerazioni, svuotando la storia anche di questi pregiudizi evidenti nello sviluppo della sceneggiatura, The power resta un film mediocre che centra solo l'idea di un titolo più che allegorico, a triplo significato: quello evidente, relativo alla tensione dei generatori elettrici; quello nascosto, esattamente come la presenza ultraterrena e "potente" che tormenta Val; e quello allusivo che, per estensione di quanto prima detto, rimanda alla presunta egemonia maschile nei confronti delle donne. 

 

Rose Williams

The Power (2021): Rose Williams

 

La tecnica - soprattutto nella dinamica delle riprese e nella direzione degli attori - si fa notare, ma nel complesso The power fallisce da qualunque punto di vista lo si voglia analizzare. Non fa paura, è un continuo ripetersi di sequenze senza sviluppo e terribilmente lunghe con la sperduta protagonista che gira e rigira a vuoto negli infiniti corridoi dell'edificio. E il finale, per quanto possibile, arriva a peggiorare ulteriormente le cose. Peccato, perché in altri casi (Santa Maud e soprattutto The wind) la mano femminile in sceneggiatura e regia aveva saputo conferire ai prodotti una rara qualità di testo, e un senso di novità anche sul piano iconografico, che sono qui del tutto assenti.

 

Rose Williams

The Power (2021): Rose Williams

 

"Il ruolo dell’infermiera è insostituibile. Quando entra nel reparto, porta una ventata di gioia e cose buone, parla ai malati come fossero figli, li rimprovera con voce di mamma, li incoraggia, racconta frammenti di vita ai degenti che si contendono le sue attenzioni, ha lo sguardo attento e sensibile, se ne va promettendo di tornare." (Fabrizio Caramagna)

 

F.P. 17/04/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 92'41") / Data del rilascio UK: 08/04/2021

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