Nino Santoro è solo e povero. Ha lasciato la famiglia sette anni prima per un'avventuriera che lo ha illuso e poi abbandonato. Tra le varie traversie che ha dovuto subire c'è stato anche un arresto e un "soggiorno" in prigione. Uscito dal carcere viene aiutato da un attore che fa fatica a trovare una parte e poi da un armatore che si offre di assumere Nino e l'attore come domestici. Nino frequentando la casa scopre che il suo benefattore è sposato con la sua ex moglie e che la piccola Antonella che vive con loro è sua figlia.
Note
In questo film di Grassia ci sono tutti gli ingredienti tipici dei film alla Nino D'Angelo.
Film disastroso, con devastanti momenti di comicità involontaria. Sconsigliato anche per i fan del buon D'Angelo, visto che Nino è incredibilmente doppiato (peraltro doppiaggio orrendo per tutti i personaggi) e non canta nemmeno (le tre canzoni della ost sono sue ma lui non canta). E non ha neanche il caschetto.
Inqualificabile esempio di sottoprodotto della lavorazione della celluloide. Ridicolo e per niente originale il copione, scarsissimo il livello recitativo del cast tutto. Siamo persino al di sotto della già infima media dei film interpretati da Nino D'Angelo nel decennio precedente.
È esattamente con film come “Fatalità” che risulta impossibile non chiedersi quale mente sana possa partorire copioni di tal guisa. Quanto a originalità siamo qui dalle parti di un paio di Adidas comprate da un senegalese ambulante in spiaggia, e se ci aggiungiamo poi la consueta recitazione offensivamente sopra le righe di Nino D'Angeolo & soci ne vien fuori… leggi tutto
È esattamente con film come “Fatalità” che risulta impossibile non chiedersi quale mente sana possa partorire copioni di tal guisa. Quanto a originalità siamo qui dalle parti di un paio di Adidas comprate da un senegalese ambulante in spiaggia, e se ci aggiungiamo poi la consueta recitazione offensivamente sopra le righe di Nino D'Angeolo & soci ne vien fuori…
Nino è felicemente sposato e fa uno di quei mestieri che ti rendono subito ricco sfondato: il rappresentante di scarpe. Lascia la moglie per una sbandata momentanea, si sofferma un attimo in galera e al ritorno trova la donna sposata con un altro. Che ha pure adottato la figlia di Nino, nata nel frattempo.
Il mistero della voce di Nino. L'unica cosa che rende interessante questa…
Ultimo film di D'Angelo del filone caschetto(qui già non c'è la)- melò-sceneggiata...operazioni che commercialmente parlando, sono stati dei veri e propri capolavori...film girati in breve tempo,con due soldi che,quasi tutti,ebbero un grande successo di pubblico...rendendo famosissimo e ricco D'Angelo e altrettanto ricchi produttori e chissà quant'altra gente...
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Commenti (2) vedi tutti
Film disastroso, con devastanti momenti di comicità involontaria. Sconsigliato anche per i fan del buon D'Angelo, visto che Nino è incredibilmente doppiato (peraltro doppiaggio orrendo per tutti i personaggi) e non canta nemmeno (le tre canzoni della ost sono sue ma lui non canta). E non ha neanche il caschetto.
commento di silviodifedeInqualificabile esempio di sottoprodotto della lavorazione della celluloide. Ridicolo e per niente originale il copione, scarsissimo il livello recitativo del cast tutto. Siamo persino al di sotto della già infima media dei film interpretati da Nino D'Angelo nel decennio precedente.
leggi la recensione completa di marcopolo30