Dopo due anni di ricerche del Santo Graal, costati molte vittime, Lancillotto del Lago, il più valoroso dei Cavalieri della Tavola Rotonda, e i suoi compagni tornato sconfitti alla Corte di Re Artù. Convinto che il falimento dell'impresa sia un castigo divino, per la sua relazione con Ginevra, moglie di Re Artù, Lancillotto tenta di spezzare quel legame. Costretti all'ozio forzato i Cavalieri si abbandonano a rivalità e inimicizie. Uno di loro Mordred ostile a Lancillotto rivela al re il segreto del suo ex compagno d'armi.
Note
Il film di Bresson è una severa metafora sull'infelicità dell'uomo che per colpa dei peccati ha finito per perdere la grazia.
personalmente, considero Bresson uno dei maestri del "cinematografo": ma questo film e' ai limiti dell'inguardabile, per l'intellettualismo di fondo e per gli eccessi di "sottrazione"
La composizione delle immagini di Lancelot du lac così come degli altri film di Bresson, con i movimenti di cinepresa, i suoi stacchi frenetici e il suo montaggio talvolta svelto talvolta quieto, oltre ad essere entrata di diritto (e dal basso, senza sviolinare né spettacolarizzare) nella storia della Settima Arte, è carica della stessa feconda matrice della… leggi tutto
"Il fatto è che ognuno ha una propria idea di che cosa sia l'arte. Persino chi non la frequenta, la ignora, o la respinge. Se pure costoro si possono concedere un pensiero sull'arte, figuriamoci chi la pratica! Ancora peggio, chi la "produce"! O meglio, a chi la critica concede l'imprimatur di artista, cioè di inventore o scopritore dell'arte. Perchè, se da qualche parte… leggi tutto
Co-produzione italiana (Alfredo Bini) per questo che è il terzultimo film della carriera di Bresson, ormai 73enne, ma ancora fermamente deciso a indagare fra le debolezze e le bassezze dell'animo umano, alla ricerca delle ragioni che possono muovere l'uomo all'impresa, all'errore, al peccato. L'impresa di Lancillotto (il ritrovamente del santo Graal) fallisce, ma in tale fallimento quanta… leggi tutto
Il Ciclo Bretone o Materia di Britannia, è quell'insieme di romanzi, nati in epoca medievale, che narrano le gesta di Re Artù e dei leggendari Cavalieri della Tavola Rotonda. Nella Britannia dell'alto…
“Descrizioni della natura. Roba che si vende sempre. Lo so bene.” Fredrik Sjöberg - “RussinKungen” - 2009 [ * * * * ] Edizione italiana : IperBorea ( collana Narrativa, n. 268 -…
A volte il rigore di Bresson pare sconfinare nell'autolesionismo; nessuno si aspetterebbe clamorosi colpi di scena da una trasposione delle Notti di Pietroburgo, ma Lancelot è sinonimo di epiche battaglie, di avventure sul filo del romanticismo e della magia. E invece cosa si trova lo spettatore incauto? uomini rivestiti di latta che entrano ed escono da tende da campo e poveri manieri in…
Un bel gruppo di "Non Profeti in Patria", si direbbe. C'è Samuel Fuller, che si ritrova fianco a fianco con Jean-Luc Godard dopo i loro trascorsi agli albori della Nouvelle Vague (e la lista di Fuller ne porta…
La composizione delle immagini di Lancelot du lac così come degli altri film di Bresson, con i movimenti di cinepresa, i suoi stacchi frenetici e il suo montaggio talvolta svelto talvolta quieto, oltre ad essere entrata di diritto (e dal basso, senza sviolinare né spettacolarizzare) nella storia della Settima Arte, è carica della stessa feconda matrice della…
"Il fatto è che ognuno ha una propria idea di che cosa sia l'arte. Persino chi non la frequenta, la ignora, o la respinge. Se pure costoro si possono concedere un pensiero sull'arte, figuriamoci chi la pratica! Ancora peggio, chi la "produce"! O meglio, a chi la critica concede l'imprimatur di artista, cioè di inventore o scopritore dell'arte. Perchè, se da qualche parte…
“ Non mi interessa la tua pena, io volevo vendetta ! “. Game of Thrones dona l'imperfezione alle gesta umane. " Ma vi sono età nelle quali gli uomini diventano arbitri dei propri destini. Se siamo…
Lancillotto e Ginevra è, come tutti i film di Bresson, opera scabra e rigorosa, che non contiene alcuna concessione allo spettacolo tradizionalmente inteso. Anche per mostrare il torneo, il regista sceglie un'ottica tutta particolare, concentrandosi soprattutto sui cavalli, con la loro sofferenza (quasi fossero parenti dell'asinello Balthazar), e sui contendenti abbattuti dal cavaliere…
Grida il passato, perché “era prima di me”. Gocce di sangue, e un servo più grande del suo padrone. Saremo davvero liberi quando la mente contemplerà la Vita e non si lascerà annullare.
Innamorarsi, sempre: Bresson c'è. Ogni volta che il dubbio, l'ansia per un errore, il senso di impotenza per aver fallito, mi assalgono, chiudo gli occhi e vedo il Grande Francese. Se basta così poco, allora, per uscire dalla depressione, mi chiedo, perchè non proiettare Robert Bresson nelle scuole, ai bambini, ai giovani, agli adolescenti? Siamo convinti che il cinema americano sia…
“Lancillotto e Ginevra “ (Lancelot du Lac, 1974) è il terz’ultimo film del cineasta francese Robert Bresson. Già oltre i settanta anni il regista conia il suo stile di commiato e di fervore interiore della settima arte come meglio ha saputo e come maggiormente seppe fare. Un cromatismo imbrunito, incattivito dove alla storia esteriore (evidente e di marca superiore) si…
Due cavalieri pesantemente rallentati dalle loro armature si affrontano a colpi di spada, il meno reattivo dei due viene perforato al ventre, poi decapitato e dal suo collo zampilla rosso il sangue che bagna la sua armatura ormai contenitore di un corpo morto. Questa sequenza molto insolita per aprire un film fa il paio con quella altisonante che introduce "Excalibur" : se nel famosissimo…
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Commenti (2) vedi tutti
Voto 4,5. [30.06.2012]
commento di PPpersonalmente, considero Bresson uno dei maestri del "cinematografo": ma questo film e' ai limiti dell'inguardabile, per l'intellettualismo di fondo e per gli eccessi di "sottrazione"
commento di ed wood