La recensione su Offseason

di alan smithee

6 stelle

TFF 39 - LE STANZE DI ROL

Una giovane donna riceve una chiamata dal cimitero dell'isola ove è seppellita la madre, un'attrice con problemi psico-fisici scomparsa mesi prima in circostanze un po' misteriose, che la avverte del fatto che la tomba della genitrice è stata profanata e vandalizzata.

La giovane si precipita sul luogo assieme al compagno, riuscendo ad attraversare il ponte di collegamento proprio alla vigilia della chiusura stagionale del luogo, che è una famosa località balneare turistica colma di visitatori in estate, quanto deserta nel periodo autunno-invernale.

La donna finirà coinvolta in una vera e propria trappola che da una parte farà luce sul mistero di quella richiesta di sepoltura in quel luogo natio da sempre osteggiato, ma apparentemente prescelto nel testamento come luogo di riposo estremo; dall'altra verrà risucchiata all'interno di un patto diabolico di sangue che tutti i discendenti degli isolani di qualche secolo fa sono costretti a subire, vittime come sono di un patto satanico che li vincola indissolubilmente ad un oscuro sacrificio perpetrato nel passato.

Diretto con carattere e gran mestiere dall'esperto e collaudato regista horror indipendente Mickey Keating, Offseason si trasforma da horror a favola Gorica e maligna che conduce verso un percorso sadico e senza uscita la nostra tenace protagonista, e di conseguenza noi spettatori succubi della inesorabile trappola che le gravita attorno.

Atmosfere mortifere e sadicamente carpenteriane che ricordano qualcosa di felicemente horror come Fog e Fantasmi da Marte.

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