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Erin Brockovich. Forte come la verità

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Erin Brockovich. Forte come la verità

di Baliverna
8 stelle

Dirando all'inizio solo una piccola cordicella che spunta per caso, viene giù la montagna di menzogne e di malefatte.

E' un film di impegno civile che racconta con efficacia uno dei tanti casi della storia americana dove la gente comune è dovuta coalizzare per ottenere giustizia contro le prepotenze e le mezogne di qualche mega-azienda. Il film è riuscito anche grazie a un Soderbergh che riununcia a voler fare l'autore - ruolo per il quale non è tagliato - e si "accontenta" di dirigere bene il film, anzi quasi scomparendo dietro al procedere degli eventi. La tecnica è semplicemente quella giusta, non invadente, mentre il ritmo è sicuramente uno dei pregi del film. Soderbergh è un regista discontinuo negli esiti, ma qui è sulla punta alta della sua sinusoide.
La sceneggiatura sa certamente raccontare gli eventi con chiarezza di una vicenda abbastanza complicata. Aggiungo tuttavia che essa accosta all'impegno civile contro le possibili prepotenze del capitale alcune istanze femministe abbastanza evidenti. Queste sono visibili nel personaggio della protagonista, la quale appare una donna che, oltre a chiedere ed ottenere giustizia contro l'azienda avvelenatrice, si prende una rivincita e forse si vendica dei torti che ha subito come donna. Qualche volta è secondo me un po' troppo sfacciata o linguacciuta per essere simpatica. In generale, mi pare ricalchi il prototipo di donna forte e leader di cui si sente spesso parlare.
Julia Roberts si stacca con successo dal ruolo di Pretty Woman o di altre vacue parti che ha avuto o avrebbe avuto in altri film successivi a questo; sembra anche credere in quello che fa. Per questo forse avrebbe dovuto qualche altra volta puntare a ruoli più impegnativi e non solo acchiappa-pubblico. E' brava sì, ma a spuntarla su di lei è la vecchia volpe Albert Finney, il quale ha quello che si chiama carisma attoriale.
Insomma, non è un capolavoro di Michael Mann o di Sidney Pollack, ma è comunque un film riuscito.
 

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