Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Il caso Paradine (1947): Alida Valli, Gregory Peck
Come è noto Alfred Hitchcock fu portato in America da David O. Selznick che lo tenne sotto contratto dal suo arrivo a Los Angeles nel 1939 fino al 1947. In quel periodo molto florido, tuttavia, furono davvero poche le pellicole prodotte dallo studio del magnate di Pittsburgh. In più occasioni Selznick cedette il suo regista alle Major insieme ai suoi progetti, poco interessato o non del tutto convinto da quanto gli veniva proposto. Insomma Selznick si trovò spesso nella spiacevole situazione dell'investitore che non sa quando è il momento di vendere o acquistare azioni e, tergiversando, finisce per entrare o uscire dal mercato quando le possibilità di guadagno si sono affievolite. Praticamente tutti i lavori di Hitchcock di quell'epoca furono grandi successi al botteghino eppure Selznick preferì vendere i diritti anziché finanziare direttamente i progetti del maestro, raccogliendo, di fatto, le briciole dei suoi trionfi. Il produttore aveva perso il fiuto per gli affari?
Il caso Paradine (1947): Gregory Peck
Fatto sta che dopo il clamoroso successo di "Notorious", Selznick decise di riprovarci in prima persona con "Il caso Paradine", un romanzo di Robert S. Hichens i cui diritti di sfruttamento gli appartenevano da parecchi anni. Il libro non interessava ad Hitchcock che fu comunque costretto dal suo "magnate e padrone" a realizzare una prima stesura della sceneggiatura. Se ne occupò con la moglie e sceneggiatrice Alma Reville. Ben maggiore erano l'interessamento di Selznick per il romanzo e il coinvolgimento emotivo che il produttore serbava per il progetto. Questioni finanziarie premevano, infine, sul risultato finale. Il film non poteva essere un flop, pena il prosieguo della carriera imprenditoriale di Selznick.
La pressione era tanta e ciò non giovò al processo creativo. Le interferenze del magnate furono enormi e non furono apprezzate da Hitchcock al quale non andarono giù le ulteriori stesure che si susseguirono, l'ultima dello stesso produttore che mise mano al copione anche durante le riprese. Gli attori, infine, furono imposti al regista tra quelli che già erano sotto contratto, per risparmiare sui costi.
Gli attriti si fecero sentire e nonostante la professionalità del regista il film fu una voragine senza fondo. Insomma quel disastro che la produzione non poteva permettersi.
Il caso Paradine (1947): Charles Laughton, Gregory Peck, Ann Todd
"Il caso Paradine" ha molti difetti, a mio avviso. Manca di ironia. Senza dubbio il difetto maggiore, forse quello più difficile da perdonare. I dialoghi sono melensi e spesso fastidiosi. Il personaggio interpretato da Ann Todd è davvero irritante; una servizievole, devota mogliettina programmata per perdonare il marito ad ogni infedeltà, convinta che il suo ruolo sia quello di servire e riverire l'uomo di casa a prescindere da ciò che fa. Un personaggio privo di ironia e autostima che non regge il confronto con le donne impavide e sofisticate dei precedenti film di Hitchcock, da Priscilla Lane dei "Sabotatori", alla sarcastica giornalista di Tallula Bankhead vista nei "Prigionieri dell'oceano", fino alle eroine bergmaniane di "Io ti salverò" e "Notorious".
Se la moglie dell'avvocato, Gay Keane, obbedisce ciecamente ad una visione maschilista del ruolo della donna, anche peggiore è il personaggio interpretato da Alida Valli ovvero Mrs Paradine. Anche su di lei i luoghi comuni non si risparmiano. Maddalena Paradine è italiana. Ovvero prostituta, bugiarda ed uxoricida.
Da una parte dunque la donna vocata al focolare, pronta a sacrificare la propria felicità per onorare l'istituzione del matrimonio e la posizione sociale di appartenenza, dall'altra la femme fatale senza morale, per forza straniera perché le donne di là dell'Atlantico non potevano essere che fulgidi esempi delle migliori virtù americane, o quanto meno anglofone visto che il film è ambientato a Londra.
L'umorismo intelligente e fine del regista è il grande assente, dicevamo, probabilmente a causa dei numerosi rimaneggiamenti. I tagli massici in fase di montaggio tolsero anche il ritmo e i brividi tipici del cinema di Hitch. L'unico momento di tensione si tocca durante l'incontro tra l'avvocato e l'amante di Mrs Paradine. Troppo poco, a mio avviso.
"Il caso Paradine" non entusiasma nemmeno sotto il profilo erotico. La subitanea infatuazione di Keane per la propria assistita ha dell'incredibile mancando una qualsiasi spinta erotica tra Peck e Valli. Sembra quasi che Selznick abbia tagliato qualsiasi espressione che la documentasse. Rispetto alla passione eccitante tra Grant e Bergman, il rapporto tra l'avvocato e Mrs Paradine è espresso da un insensato gelido distacco. Donde arriva dunque la passione di Peck per una donna che non mostra nei suoi confronti nemmeno l'opportunismo necessario per fuggire alla situazione?
Il caso Paradine (1947): Ann Todd, Gregory Peck
Il film di Hitchcock poteva esplorare l'erotismo perverso tra due individui in posizione subalterna nelle sembianze di un thriller di stampo giudiziario. Selznick lo trasformò, probabilmente, in un melodramma, epurandolo dalle tematiche più care al regista.
Non tutto è da buttare, naturalmente. Hitchcock riuscì comunque a fare un ritratto poco lusinghiero del potere giudiziario, del "perbenismo interessato" della borghesia inglese e del potere, sessualmente rapace, di alcuni membri alti delle più "immacolate" istituzioni. Giudici ed avvocati, di ogni grado ed esperienza, non fanno un gran figurone. Su questo, almeno, il film è intrigante, tanto quanto le virtuose riprese in aula in cui la "Valli" fece sicuramente la sua figura.
François Truffaut mostrò di apprezzare "The Paradine Case" più di altri film precedenti, su tutti "Io ti salverò". Non sono d'accordo. Ma se il giudizio sui due film messi a confronto è opinabile non altrettanto si può dire del percorso intrapreso da Selznick e da Hitchcock dopo il fiasco del film al botteghino. Hitchcock sopravvisse indenne all'esperienza. Per il produttore, invece, i tempi migliori erano inesorabilmente tramontati. (V.o.s.)
DVD - Edizione Golem Video 2019. Serie Cineclub Mistery
Il caso Paradine (1947): Alida Valli
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta