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Mirror Image

Regia di Chris W. Freeman, Justin Jones vedi scheda film

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La recensione su Mirror Image

di undying
5 stelle

Horror dal taglio televisivo che lentamente si orienta verso il giallo, mettendo in scena il classico soggetto dei "gemelli", ossia di due sorelle con corpi identici esteriormente ma speculari (da cui il titolo) psicologicamente.

 

locandina

Mirror Image (2017): locandina

 

Jessica (April Eden) è in cura dallo zio Alex (John Aprea) - di professione psicologo - perché soffre di ripetute allucinazioni a seguito di una traumatica esperienza: ha ripreso i sensi in casa, con al suo fianco il cadavere della sorella gemella Jayden. Non sono mai state chiarite le dinamiche dell'evento. Dopo mesi, assieme alla cugina Lindsay (Eve Mauro), Jessica decide di ritornare alla casa materna, per cercare dettagli che possano aiutarla a ricordare quanto accaduto. Alex, per sicurezza chiede al detective Watts (Thomas Downey) di monitorare la nipote.

 

April Eden

Mirror Image (2017): April Eden

 

Il regista di Sorority Party Massacre (2012) e del successivio Evil takes root (2020) - affiancato dal sodale Justin Jones, realizza un horror dal taglio televisivo e con essenziale sfumatura gialla che riesce, nonostante il basso budget, ad essere coinvolgente. Non tanto per le citazioni ai canti de "La divina commedia" del nostro Dante Alighieri, ma per uno sviluppo psicologico nel quale la protagonista riesce a immedesimarsi con discreto effetto. Jessica soffre di visioni e sente voci nella testa, esattamente quanto ogni serial killer particolarmente spietato più volte riferisce di provare. Siamo però dalle parti del razionale, ossia i demoni sono solo immaginari e questo contribuisce a rendere più avvincente lo sviluppo della storia. Mentre di specchi, nonostante l'evocativo titolo, non c'è ombra. Anche se il fatto di mettere in scena due gemelle (una buona e l'altra cattiva, ça va sans dire) può motivare l'intenzione metaforica che in parte giustifica tale scelta. Pensato in origine come Dark images, Chris W. Freeman (nel ruolo di sceneggiatore) ha dalla sua una discreta capacità di sintesi e in particolare riesce a sviluppare due storie parallele: oltre a quella principale infatti, il detective Watts è sulle traccie di un uomo che, involontariamente, ha investito con l'auto il giovane figlio procurandone la morte. Ogni protagonista che compare in Mirror image vive un suo personale inferno, che sembra in parte coincidere con la classica visione letteraria dantesca. Giunti alla fine, pur se non del tutto soddisfatti, si rimane con un vago senso di inquietudine, evocata da un plot decisamente nero e pessimista.

 

"Ogni uomo nasce gemello: colui che è colui che crede di essere." (Martin Kessel)

 

F.P. 22/02/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 76'16")

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