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Paper Lives

Regia di Can Ulkay vedi scheda film

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La recensione su Paper Lives

di alan smithee
3 stelle

NETFLIX
Il buon Mehmet vive nella periferia povera di Istanbul e gestisce, con un certo profitto una discarica che dà lavoro a molti diseredati, impegnati ad accaparrarsi di rifiuti lungo la città, per poi rivenderli a riciclatori e traendone un discreto profitto.

L'uomo, (interpretato dall'attore Cagatay Ulusoy) un giovane e robusto instancabile lavoratore, ma gravemente malato di reni ed in attesa di un trapianto, è un tipo affabile e molto generoso con i suoi collaboratori, ed il giorno in cui scopre, all'interno di una sacco di rifiuti un bambino di otto anni che piange di esser stato abbandonato dalla madre, si adopera a rifocillarlo e ad accudirlo in attesa di riuscire a rimetterlo in contatto con la scomparsa genitrice. Finendo per affezionarcisi, e rivedendo il lui la sua storia di orfano costretto a sopravvivere nel mondo della strada.

Diretto con una certa perizia dal regista turco Can Ulkay, Piper lives sfrutta tutte le sue carte nell'appeal che si crea tra il protagonista ed il suo "alter ego" (in molti sensi) bambino, per il quale la produzione si è impegnata a trovare un interprete bambino assai espressivo e disinvolto dinanzi alla camera.

Ne scaturisce una pellicola assai accattivante, ma anche tremendamente ricattatoria, che fa perno sulle smancerie infantili e sulle scene madri di un protagonista sin troppo istrionico e sopra le righe, per un film che prosegue sino al suo "barbatrucco" finale, nemmeno impossibile da percepire già dalle prime scene ambientate in pronto soccorso, in cui certe occhiate rivelatorie sono in grado quanto meno di insospettire lo spettatore sull'incastro a tradimento che lo coglierà verso l'epilogo.

Un film davvero insopportabile ed imbarazzante nei suoi ammiccamenti insistenti e ruffiani, tutto orchestrato attraverso uno scaltro alternarsi di drammi e lampi di gioia, ombre e luci orchestrate con finalità sceniche sin troppo strumentali e ricattatorie, utili a far breccia particolarmente nei confronti di spettatori più epidermici e meno esigenti.

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