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Titane

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Regia di Julia Ducournau

Con Agathe Rousselle, Vincent Lindon, Nathalie Boyer, Myriem Akheddiou, Dominique Frot, Théo Hellermann, Mehdi Rahim-Silvioli... Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (7)

Trama

Dopo una serie di crimini inspiegabili, un padre, Vincent, ritrova il figlio scomparso dieci anni prima. Ma molto è cambiato da allora.

Curiosità

INTERVISTA ALLA REGISTA

Com'è nata la sceneggiatura di Titane? Come è stata costruita?

Mi trovavo davanti a un puzzle molto complesso, un argomento molto denso, che ovviamente ho dovuto semplificare ma con cautela perché rischiavo di perdere la portata esistenziale a cui aspiravo. Si è trattato di un vero atto di equilibrio. Per dare una forma definita a Titane, mi sono aggrappata molto al personaggio di Vincent e alla sua fantasia, all'idea che attraverso una bugia si possa far nascere amore e umanità. Volevo fare un film che fosse a priori "ostile" per via della sua violenza primaria ma in cui ci si doveva attaccare profondamente ai personaggi e che alla fine avremmo percepito come una vera storia d'amore. O, meglio, come una storia della "nascita dell'amore": tutto è una questione di "scelta".

Può raccontarci del piano sequenza post titolo che introduce il personaggio di Alexia (interpretata da Agathe Rousselle) in età adulta?

Il piano sequenza serve per un imporre un certo sguardo - che non è il mio - su Alexia o, meglio, su chi vorremmo che fosse. Si tratta di uno sguardo che idealizza il personaggio, lo iconizza potentemente, lo sessualizza o lo fa obbedire a tutta una serie di cliché. Questa sequenza ha per me il valore di un richiamo: si tratta dell'esplorazione di uno strato superficiale, di un primo svelamento che annuncia quello che dopo andremo a scavare in profondità, l'oceano che andremo a scoprire e che nasconde una femminilità dai contorni estremamente sfocati. Volevo che l piano sequenza fosse sia organico sia totalmente sconnesso dalla realtà. L'Alexia che ci viene presentata non corrisponde alla verità del personaggio.

Com'è stato il casting per trovare l'attrice che avrebbe dovuto interpretare Alexia?

Sind a subito ho capito che doveva avere un volto sconosciuto: non volevo infatti che durante le fasi della "mutazione" del personaggio, lo spettatore si ritrovasse davanti a quello che reputava semplicemente il travestimento di un'attrice a lui fisicamente familiare. Ho parlato ai miei collaboratori di "femminilità dai contorni sfumati". Per incarnare quest'idea, avevo bisogno di una sconosciuta, di una persona su cui il pubblico non poteva proiettare nessuna aspettativa e che avrebbe guardato lo svolgersi della storia senza pensare all'artificio. Quindi, mi sono sin da subito diretta verso ragazze non professioniste. Avevo in mente un fisico androgino che potesse sopportare tutti gli stati del processo di trasformazione in scena. Ho cercato un volto capace di mutare a secondo degli angoli della visuale scelta, un volto che chiunque avrebbe potuto credere essere qualsiasi cosa. Il processo di casting è stato lungo e altrettanto preciso. Sapevo che doveva essere qualcuno con cui avrei dovuto lavorare molto, soprattutto a livello corporeo dal momento che il personaggio è quasi silenzioso. Quando ho visto Agathe Rousselle per la prima volta a un provino non ho avuto dubbi: aveva il fisico che cercavo, con un viso affascinante e con una forte presenza scenica. Era quello che volevo.

E per il personaggio di Vincent come si è mossa?

Per Vincent è stato molto più facile: avevo scritto il ruolo per Vincent Lindon. Ci conosciamo da molto tempo e volevo filmarlo e mostrarlo al mondo così come lo vedevo io. Il personaggio implicava il saper mettere in scena una miriade di emozioni per cui lui era ai miei occhi la sola persona capace di farlo: doveva apparire inquietante e vulnerabile, infantile e oscuro, molto umano ma anche mostruoso, specialmente con un corpo super impressionante. Per prepararsi al ruolo, si è allenato pesantemente con i pesi per un anno: volevo che assomigliasse a un bue e che evocasse l'aspetto massiccio di Harvey Keitel in Il cattivo tenente di Abel Ferrara. Il nostro rapporto sul set si è rivelato semplice e io ne sono molto orgogliosa. Vincent si è fidato di me e ha accettato l'idea di arrendersi al personaggio senza necessariamente detenere tutte le chiavi di lettura del mio cinema. Si è dimostrato generoso con il ruolo e con me, una generosità che reputo fuori dal comune. Sono convinta che il ruolo di Vincent era qualcosa che stava cercando in questa fase della sua carriera. Sono arrivata, come si dice, al momento giusto.

Può parlarci degli effetti speciali di Titane?

La vera sfida del film erano le protesi reali che dovevano essere indossate da Agathe. Tutti i giorni si sottoponeva a lunghe e laboriose sessioni di trucco. Per lei è stato stancante mentre per me stressante dal momento che i vari ritocchi facevano ovviamente perdere tempo. Le protesi erano qualcosa che giocava un ruolo centrale durante il piano di lavoro giornaliero. Mi dico sempre di non ricorrervi più ma ci casco sempre! Le protesi diventano parte integrante degli attori e forniscono una sensazione realistica che nessun effetto potrebbe donare.

Trailer

Commenti (29) vedi tutti

  • Carpire a casaccio da Crash e Tetsuo non basta. La Palma d'oro a questo film ridicolmente brutto è stato lo scotto da pagare alle pressioni Me Too e LGBT, ed è probabilmente tra i punti più bassi toccati da Cannes (che in precedenza altrettanto colpevolmente non aveva mai dato l'alloro alle grandi Varda, Akerman, Denis, Martel, Muratova, Shepitko).

    commento di Inside man
  • Forse a Cannes 2021 un film più meritevole di Titane, che - piaccia o no - non lascia indifferenti, ci sarà stato. In un mondo dove i bambini spariscono è importante partorirne uno...come lo si concepisca e con quale aspetto nasca sono solo dettagli! Ancora per pochi giorni su RayPlay.

    commento di marco bi
  • Mah, che dire...Boh?!

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Sgradevolezza d’autore, un lucido incubo fatto di scene quasi insopportabili: tutte necessarie.

    leggi la recensione completa di H Bakshi
  • Tre storie, che ho collegato con difficoltà ed in cui mi sono perso. Una serial killer uccide tutti, padre compreso: ma è la stessa ragazzina che ha subito un grave incidente d'auto ? E viene poi "adottata" da un nuovo padre delirante, che la riconosce per suo figlio scomparso... Cronenberg is back ! ma la confusione è tanta. Voto 7.

    commento di ezzo24
  • Non e' il "solito film".... Scene raccapriccianti, roba da voltastomaco. Omicidi orrorifici... Da vedere perche' unico nel suo genere. Durante i primi omicidi si sente Caterina Caselli cantare "Nessuno mi puo' giudicare"... Mi e' piaciuta molto questa miscela di canzonette e omicidi.. Stempera anche un po' la tensione... voto 5

    leggi la recensione completa di filmista
  • un film stravolgente, solo violenza, veramente esagerata, oltre il limite e spesso inguardabile, sprecato la bravura degli attori e la colonna sonora, voto 2

    commento di nicelady55
  • Mentre lo vedevo mi ha ricordato e fatto rivivere le stesse sensazioni che ho provato quando ho visto "America Latina" dei fratelli D'Innocenzo. Film dove la "storia" non esiste e lo spettatore deve cercare di capire l'opera d'arte e se non ci riesce, fatti suoi.

    commento di maxpax4567
  • Film molto francese, esistenziale, potente e fortemente visionario ma essenzialmente concreto. Sintesi paranoica di un’umanità al delirio! Decisamente spiazzante!

    commento di Brunoarceri
  • Il film lascia il segno, è disturbante e visivamente molto suadente. Ottime anche le musiche. Rimane un po' scollato tra la prima violenta e tiratissima parte e la seconda molto lenta e per assurdo più inverosimile. Un po' ruffiani i rimandi a Cronenberg. Non un capolavoro ma comunque un ottimo antidoto a tanto piattume televisivo.

    commento di Aaanton71
  • Film che riesce a riassumersi con due aggettivi: terribile (*) e ridicolo. Mica facile. (*) definizione: "che incute un senso di terrore o d'angosciosa paura"

    commento di green70
  • Quando l'unico dubbio che un film ti lascia è con quale parte della carrozzeria una Cadillac ha fecondato la protagonista, qualcosa in quel film non funziona.

    commento di r.237
  • Unico dato oggettivo una regia di gran livello. Per il resto classico film che si può interpretare come opera geniale o idiozia senza senso. Per Cannes la prima. Le varie interviste condite di spiegazioni rilasciate dalla regista non aiutano a sciogliere l'arcano.

    commento di bombo1
  • Accozzaglia di scene violente gratuite, girate bene ma senza senso, orribili corpi nudi; il tutto condito da una propaganda gender.

    commento di gruvieraz
  • Hanno tanto parlato della scopata con la Cadillac,ma il film e' tutta un'altra cosa e la regista oggi fa un cinema che ti entra dritto nel cervello,a volte sgradevole.....ma averne di cinema cosi',roba nuova....roba per pochi (forse) voto 8....e procuratevi anche il precedente.

    commento di ezio
  • La meccanica della maternità.

    leggi la recensione completa di mck
  • D. presenta il conto di una vicenda familiare disfunzionale in cui ad essere indagati,con un gusto estremo per la provocazione sul corpo e sulle sue trasformazioni,sono in primo luogo quelle patologie della relazione di cui la protagonista prende consapevolezza attraverso un percorso di dolorose agnizioni ed il tragico epilogo della propria catarsi

    leggi la recensione completa di maurizio73
  • e poi ballano, ballano e ballano. Ma non è che sono amici di quei disadattati di climax?

    leggi la recensione completa di Mike.Wazowski
  • Erede di Cronenberg ma poi visceralmente personale, Ducournau propone un altra grande Opera d'Arte pregna di stimoli riflessivi su Tematiche come sessualità, identità, maternità, il rapporto tra corpo e macchina eccetera costruendo Immagini sbalorditive con accostamenti musicali intriganti. Per me un Capolavoro e il miglior film del 2021.

    commento di DeathCross
  • De gustibus non est disputandum.........qualsiasi altro commento mi sembra banale

    commento di ripley2001
  • Ovvero, come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare una Cadillac

    leggi la recensione completa di SamHookey
  • "Titane" conferma il talento visionario della Ducournau, che dopo "Raw" rimane incline a immergere i suoi film in una messinscena carica di effetti disturbanti. Le soluzioni visive sono sempre tante e ben studiate, mischiano carne e metallo per fare del corpo di Alexia un tassello utile per lavorare sulla continua destrutturazione dell'immaginario.

    commento di Peppe Comune
  • Dopo il bel film di esordio la belga Ducournau alza il tiro e con una produzione importante, che gli regala un Vincent Lindon impeccabile che somiglia al cattivo tenente di ferrariana memoria, colpisce nel segno con un'opera estrema e sfacciata.

    leggi la recensione completa di starbook
  • sembra un film della Breillat ma più leccato, con la supponenza del peggior Noé, il tutto filtrato da un Cronenberg di facciata, con buona pace dell'originalità. gli interpreti danno tutto, ma la violenza è spesso gratuita. pour épater le jury!

    commento di giovenosta
  • Tentativo più ambizioso, gridato e fragile rispetto al passato da parte della regista francese di Raw, che perde in ingenua freschezza e visione, rimanendo intrappolata in estetiche e meccaniche che hanno fatto la fortuna di registi come Cronenberg e Tsukamoto.

    leggi la recensione completa di Barone Cefalu
  • Questo brutto film ha davvero stabilito un record: è sconclusionato, esasperato e trash. C'è tutto ed è messo male.

    commento di leplug
  • A parte le scene di violenza esplicita non è male. Però mi aspettavo una cosa diversa, meno contorta, più facile da capire.

    commento di mosez78
  • DONNE E MOTORI. IL POTERE SALVIFICO IN PRIMIS VERSO NOI STESSI DELLE BUGIE Se ci domandassimo cosa amano da sempre gli uomini, la risposta sorgerebbe spontanea e immediata: donne e motori! Ecco qui in questa pellicola lisergica, che vira sui viola, colore della metamorfosi si mette in scena una paraphilia, nel caso specifico una meccanophilia.

    leggi la recensione completa di gaiart
  • Ma cos'è questo schifo??? Ma al Festival di Cannes quanto fumano. Ma non ho capito......ha vinto il premio per il film più disgustoso e disturbante dell'anno? Per fortuna ho visto solo il trailer ????

    commento di Luke79
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

steno79 di steno79
7 stelle

Un incubo sanguinoso, espressionista ed esasperato da parte di una regista belga che non conoscevo, che ha vinto a sorpresa la Palma d'oro a Cannes assegnata da una giuria presieduta da Spike Lee e ha spaccato in due fazioni nettamente contrapposte la critica. Opera volutamente sopra le righe, che se ne frega della coerenza narrativa e dell'inverosimiglianza palese di certe soluzioni del plot… leggi tutto

10 recensioni positive

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La recensione più votata delle sufficienti

maurizio73 di maurizio73
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Le vicende di una serial-killer androgina dal vissuto familiare traumatico si incrociano con quelle di un maturo pompiere devastato dall'abuso di steroidi e segnato dalla perdita del giovane figlio. Il loro rapporto, dopo una iniziale diffidenza e un tacito inganno, si tradurrà nella consapevole desistenza di chi sa di potersi consolare a vicenda.     E se è una… leggi tutto

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La recensione più votata delle negative

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8 recensioni negative

2023
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tobanis di tobanis
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Trasmesso il 7 ottobre 2023 su Rai 4
Trasmesso il 3 ottobre 2023 su Rai 4

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filmista di filmista
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Esagerato in tutto/scene al limite della guardabilita'/ Una ragazza subisce un incidente stradale, una placca di titanio gli viene impiantata nel cranio. Molti anni dopo la vediamo esibirsi ome ballerina, ma dentro di lei ha vogia di uccidere tutti coloro che  vogliono fare sesso con lei.      Alexia e'  una serial killer; lo spuntone che usa per fermare i suoi…

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axe di axe
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GoonieAle di GoonieAle
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Irritante, anche disgustoso e non certo per la violenza e il sesso che mostra. E' marcio fino al midollo! Come abbia fatto a vincere a Cannes e addirittura essere candidato all'Oscar resta un mistero. Ma neanche troppo in fondo. Per quanto mi riguarda il mondo è sottosopra. Una ragazzina subisce un incidente stradale, si salva dopo un'operazione in testa dove le viene impiantata una…

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alexio350 di alexio350
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chinaski di chinaski
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Cadillac e buci di culo. Twerking. Sesso in macchina (con una macchina?) e bondage. Niente di male, anche a me piace farmi legare al letto. Piercing ai capezzoli, una bocca che li succhia avidamente, fino a strapparli, che senza dolore non ci si prova gusto. Non fraintendetemi, anche a me piace il bdsm. Testa dura, testa di titanio. Forse la botta ricevuta da bimba ha scombussolato qualcosa…

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CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917:TITANE   Disturbante, estremo, difficile da digerire sia metaforicamente che realmente. Queste sono state le sensazioni che ho avuto sia durante la visione, sia durante i titoli di coda e soprattutto all’uscita del cinema. Durante il film la mascherina l’ho allungata più volte fino a coprire gli occhi per non vedere gli eccessi…

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