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Hive

Regia di Blerta Basholli vedi scheda film

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La recensione su Hive

di pazuzu
7 stelle

Hive è un sincero invito, rivolto a tutte le donne vittime di pregiudizi, a coltivare la propria libertà e a recriminare con testardaggine il proprio diritto a determinare il proprio destino.

 

 

Il marito di Fahrije è disperso dai tempi della guerra del Kosovo: ad anni di distanza, lei lo cerca rovistando tra i cadaveri chiusi nei sacchi ogni volta che nuove fosse comuni vengono scoperte. Non lo trova mai, ma intimamente lo vorrebbe, per porre fine all'agonia che paralizza la vita sua, quella dei suoi due figli, che stanno crescendo con in testa un fantasma, e quella del suocero anziano e disabile, che l'evidenza cui manca la sola formalizzazione si ostina a negarla.
Economicamente, Fahrije prova invano a tirare avanti grazie alla vendita del miele prodotto nelle sue arnie, sulle quali lavora utilizzando una tuta ormai logora che ogni volta le lascia qualche puntura d'ape come ricordo. Bisognosa di dare maggiore solidità a sé e ai suoi cari, decide di prendere la patente e iniziare, insieme all'amica Nazmije, a produrre ajvar (una salsa a base di peperoni) per provare a venderlo nei supermercati, ma queste sue iniziative cozzano con la mentalità patriarcale della gente del posto, rendendola oggetto di chiacchiere e vittima di sfregi e sabotaggi.

 

 

Nella desolazione di una terra resa sterile dalla guerra, dove nemmeno il fiume produce più pesci, ma nel cui letto è più facile vedere adagiate carcasse arrugginite di vecchi camion, scorrono le vite sospese di una popolazione allo stremo, che ai danni causati dalla guerra assomma quelli dovuti ad un'arretratezza culturale preoccupante.
Hive, il film d'esordio di Blerta Basholli, trae spunto dalla storia vera di Fahrije Hoti, oggi proprietaria di una ditta agroalimentare tutta al femminile che vende i propri prodotti in tutto il Kosovo, e tuttora in attesa di notizie ufficiali riguardo a quale sia stata la sorte del marito: la regista si appoggia alla forza mentale e al coraggio della sua protagonista, si affida alla perseveranza con cui si ostina ad opporsi ad una società secondo la quale la donna dovrebbe limitare i propri movimenti al focolare domestico, e le si incolla accompagnandola mentre le sfondano i vetri della macchina a sassate o devastano i frutti del suo lavoro.
Partendo come testimonianza di un paese che conta migliaia di suoi cittadini, con le rispettive famiglie, sospesi in un limbo di sofferenza e speranza vana lungo ormai quasi un quarto di secolo, Hive è un sincero invito, rivolto a tutte le donne vittime di pregiudizi, a coltivare la propria libertà e a recriminare con testardaggine il proprio diritto a determinare il proprio destino.

 

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