Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Forse è un’opera minore di Lang, ma il regista riesce a confezionare un buon thriller che, come quelli di Hichcock, presenta un indizio che non dovrebbe sorprendere nel colpo di scena finale. Infatti al momento dei rilievi della polizia sul luogo del delitto vengono trovati un fazzoletto, un paio di scarpe n° 35,5, una gardenia blu ed un attizzatoio, arma del delitto…senza impronte digitali. E’ subito chiaro che la povera Norma, pesantemente in preda all’alcool, che dimentica sul luogo dell’omicidio anche le scarpe non può avere la lucidità di ripulire l’attizzatoio. Lang che tratteggia la storia con linearità, con personaggi decisamente in ruolo, con tanta suspense ed un ritmo asciutto, fruisce del b/n in maniera eccellente sia nei primi piani, sia negli ambienti ove il gioco delle luci si fa serrato (se fosse stato usato il colore si sarebbe persa metà della emozione e tensione). Ottima la presenza di Nat King Cole che da par suo canta la dolce e malinconica “Gardenia blu”, non ancora invecchiata. Se un appunto può essere fatto è la rapidità ed allegria con cui Nora si lascia invitare dallo “sciupafemmine” ritrattista, dopo aver letto di essere stata lasciata dal suo folle amore in guerra in Corea, e, guarda caso, la scoperta al momento più opportuno che il disco che suonava nella stanza del delitto, non era Gardenia Blu” e tramite questo scagionare di fatto Nora. A parte questo, diciamo incidenti di percorso, ben tratteggiati appaiono i personaggi e l’escamotage usato dal giornalista per venire in contatto con l’assassina della Gardenia Blu (della quale ovviamente s’innamora) Nel complesso un buon thriller, piacevole da vedersi per coloro a cui piace il genere, anche se forse il regista cerchi di coniugare esigenze commerciali con le sue intrinseche capacità artistiche. Voto 7,5
Essendo un buon triller, da vedere per chi è appasionato del genere, non è opportuno dilungarsi sulla trama.
sobria e intrigante. Meraviglioso il brano cantato dal caro Nat
Grande Lang capace di dimostrare le sue innate doti di artista anche in prodotti di minore spessore
Graziosa, dolce, talora sopra le righe, ma nel complesso offre una recitazione convincente
Giovane, privo di freni inibitori, molto lontano dalla figura morale di Perry Mason, personaggio cui viene immediatamente associato, si comporta abbastanza bene in una parte minore
Epigone del potere che la stampa detiene, dalla morale elastica, si comporta bene sino a diventare alla fine "umano
buona
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