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Fino all'ultimo indizio

Regia di John Lee Hancock vedi scheda film

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La recensione su Fino all'ultimo indizio

di emil
8 stelle

“Le piccole cose sono importanti Jimmy. Sono quelle per cui ti beccano”.

 

Il vicesceriffo Joe Deacon (Denzel Washington) viene inviato al dipartimento di polizia di L.A. per una raccolta prove che permetterà alla contea di chiudere un banale caso di rapina, quando casualmente si imbatte in un’altra brutta e irrisolta indagine, condotta dal giovane ed ambizioso detective Jimmy Baxter (Rami Malek). Fra i due , apparentemente molto distanti ma in fondo simili per certi versi, scocca la scintilla. Uniranno le forze per dare la caccia al serial killer che sta terrorizzando la città.

 

Hancock, dopo aver tenuto in cantiere per trent’anni la sceneggiatura, decide di portarla lui stesso su schermo. Il risultato è un noir ricco di dettagli e sottigliezze investigative , molto lontano dall’odioso glamour inculcatoci dalle serie tv, e che per questo manderà in brodo di giuggiole chi è abituato a masticare ambigui polizieschi. Una sceneggiatura, con colpi di scena ben calibrati,  che sembra uscita fuori da un romanzo di Michael Connelly, chissà se il regista abbia attinto proprio lì e poi un cast di premi oscar a fare il resto.

 

Il pregio del film è quello di saper tessere un indagine avvincente ed in costante tensione, che rapidamente diviene ossessione; sia il vicesceriffo che il detective sono uomini a tinte fosche che rivelano ambiguità che li trascineranno sull’orlo del baratro morale. Malek da vita ad un ispettore damerino tutto ordini e distintivo, che non accetta il fallimento, però la sua prova è  fuori misura per eccesso di smorfie. Ottimo Washington invece, nel caratterizzare un uomo schiacciato dal senso di colpa, appesantito nell’animo prima ancora che nel fisico, il suo incedere lento e svogliato rivela tutto il suo disagio e la sua disillusione. Davvero una grande performance.

Benissimo , checche se ne dica, Jared Leto , trasfigurato grazie ad un trucco prostetico che ne accentua la straordinaria  e malata recitazione, da brividi il suo sguardo in camera nel primo incontro con i detective.

 

Privo di sesso, avaro di violenza. Turpiloquio assente. Un epilogo forse sopra le righe ma che comunque lascia una sensazione di straniamento non indifferente,  non cancella la sensazione di aver visto un ottimo lavoro, dove gli uomini che restano in vita devono fare i conti con la propria coscienza, il nemico più duro da affrontare.

 

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