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Sapore di miele

Regia di Tony Richardson vedi scheda film

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La recensione su Sapore di miele

di alan smithee
8 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
La giovane ribelle Jo, che vive con una madre sempre in fuga dai creditori, e perennemente in cerca dell'uomo in grado di mantenerla, si innamora, apparentemente ricambiata, di un aitante marinaio di colore in quel momento di stanza nel porto cittadino, in attesa di nuovo imbarco.
Nonostante l'affiatamento tra i due, il ragazzo ripartirà lasciandola sola, e pure la scellerata madre deciderà di partire col suo sposo, lasciando Jo sola. Trovato un impiego come commessa in un negozio di scarpe, la giovane incontrerà e servirà come uno dei suoi primi clienti il timido e riservato Geoffrey, ragazzo omosessuale che tuttavia si affeziona alla ragazza al punto d desiderare divenire il padre del figlio che essa aspetta dal marinaio partito, probabilmente per sempre.

Insieme, nello stesso fatiscente alloggio, i due ritroveranno una nuova dimensione di approccio, tendendo a rendere al meglio quel concetto rivoluzionario di famiglia che altrove tutti considerano quasi blasfemo, ma che tra i due giovani tende a tirar fuori da entrambi il lato più genuino e sincero di ognuno dei due, riconciliandoli, almeno in parte, con un mondo e con una vita che li ha colti perennemente col fiatone, in preda a mille incognite e difficoltà.

Da uno dei cineasti cardine (assieme a Karel Reisz e a Lindsay Anderson) del "free cinema inglese", Tony Richardson, e tratto dalla omonima pièce teatrale di Shelagh Delaney, adattata dalla medesima autrice per lo schermo, "A taste of honey", forte di una splendida fotografia in bianco e nero e di inquadrature altamente scenografiche incentrate su borghi cittadini ed ambienti portuali, fornisce in insolito e splendido ritratto di famiglia alternativa, scavando a fondo sulle pieghe caratteriali dei suoi due principali protagonisti, riservati e ritrosi nello scandagliare ognuno le emozioni che lo governano, ma in grado ognuno di far trapelare con chiarezza un ritratto sincero ed accorato del fascio emotivo che li conduce verso scelte difficili ma orgogliose, protratte a scontrarsi con la pubblica opinione, ma ugualmente protese ad evitare di scendere a squallidi compromessi.

Ottimi gli attori coinvolti, tra i quali spicca una esordiente, minuta ma determinata Rita Thushingham, premiata per l'occasione al Festival di Cannes con il riconoscimento alla migliore interpretazione femminile. 
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