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Da uomo a uomo

Regia di Giulio Petroni vedi scheda film

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La recensione su Da uomo a uomo

di mm40
4 stelle

L'epica della vendetta attraversa come un filo rosso l'intero percorso dello spaghetti western: questo Da uomo a uomo (titolo piuttosto insignificante, peraltro) di Petroni, regista tutt'altro che disprezzabile, non va molto oltre alla solita serie di luoghi comuni del genere, dalle sparatorie nel saloon ai cavalli addestrati a cadere e disarcionare il cavaliere/stunt, dall'idea di giustizia come legge del più forte (o più veloce a sparare, meglio ancora) all'emancipazione dei messicani, perennemente vessati dai malvagi cowboys yankee. Nulla di nuovo, nessun motivo particolare per ricordare questo film se non l'apprezzamento sentito di Quentin Tarantino, che ha dichiarato di essersi ispirato a questa sceneggiatura di Luciano Vincenzoni per realizzare il suo Kill Bill. Come al solito Tarantino ha voglia di scherzare: saccheggia con discrezione filmetti di serie B - ma a volte anche Z - per creare lavori di ottima fattura in cui c'è mille volte di più (e di meglio) di quanto dichiari di aver raccolto in giro da altre pellicole, dimostrando un talento ben superiore a quello dei suoi presunti 'ispiratori'; d'altronde è innegabile che questa storia abbia alcuni punti in comune con quella di Kill Bill, ma che dire a questo punto de La sposa in nero di Truffaut, uscito soltanto qualche mese più tardi e con una trama ancora più vicina (anzi, simile in maniera quasi preoccupante) al film con la Thurman uscito oltre tre decadi più tardi? Probabilmente sarebbe meglio non dire nulla, perchè nel complesso stiamo parlando di tre opere piuttosto differenti fra di loro, in ciascuna delle quali è presente il marchio dell'autore e del genere: qui Petroni riesce a conferire ritmo alla narrazione e appeal ai personaggi, sempre però rimanendo all'interno di una confezione molto, molto convenzionale. Musiche di Morricone (altrove è stato più ispirato), montaggio di Eraldo Da Roma, nel cast anche Lee Van Clift, Mario Brega, Luigi Pistilli, Capannelle e Antonio Margheriti con lo pseudonimo di Anthony Dawson. 5/10.

Sulla trama

ll piccolo Bill assiste allo sterminio della propria famiglia da parte di una banda composta da sei spietati pistoleri. Riesce a salvarsi e, da grande, reincontra per caso uno dei sei: tutto è pronto per dare vita al suo percorso di vendetta.

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