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Spiral

Regia di Cecília Felméri vedi scheda film

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La recensione su Spiral

di alan smithee
6 stelle

39 BERGAMO FILM MEETING - CONCORSO
Bence ha ereditato dal padre una vasta area incontaminata che da tempo l'anziano utilizzava come parco naturale riservato agli amanti della pesca. Il figlio ne ha ereditato anche la professione, e lo ritroviamo impegnato a cercare di ripopolare l'ameno corso d'acqua a seguito di una non ancora chiarita moria diffusa di pesci.
L'uomo vive con la compagna, che per questo ha rinunciato alle comodità cittadine, ma che da un po' di tempo si è convinta di tornare ad insegnare, spingendosi a tornare a vivere in città.
L'uomo non è d'accordo con la scelta della sua compagna, ma non la frena.

Un giorno un tragico incidente pone fine ai progetti della donna, e Bence, sconvolto dalla circostanza, omette di denunciarne la scomparsa, iniziando una vita da vero e proprio eremita, scalfita solo dall'arrivo di una avvenente impiegata dell'ufficio tecnico incaricato di trasformare il luogo in un vera località protetta, riservandogli peraltro dei contributi a fondo perduto.
Sarà l'inizio di una nuova avventura di vita per entrambi, che diverranno una nuova coppia, fino a quando la sensazione che la compagna precedente aleggi ancora tra quei posti magici e solitari, non renda il comportamento dell'uomo ancora più scontroso e difficile da condividere da parte della nuova compagna.
Il film d'esordio della sceneggiatrice quarantatreenne rumena Cecilia Felmeri è un'opera colma di enigmi e di atmosfere indecifrabili, che aleggiano in un contesto geografico che pare fatato e protetto dalle influenze misteriose di una natura solo apparentemente incontaminata, in cui la moria di pesci sembra andare dietro una sorta di maledizione che ha già nel passato contrassegnato la sorte del genitore del protagonista.

Spiral, pur senza addentrarsi più di tanto in zone da thriller psicologico, non ne rinnega la derivazione, e anzi ne sfrutta i presupposti per costruire un ritratto di personaggio pieno di contraddizioni e di chiaroscuri, afflitto da una maledizione di famiglia che è destinato ad assicurargli la solitudine nella migliore delle ipotesi.
Un uomo, due donne che risultano alternative ed eventuali, o forse due alternative da due dimensioni differenti, a fronte di un destino "a spirale" che si rivela unico e che si ripete di padre in figlio, lacerando per le perdite che si lascia dietro. Ne scaturisce in film intrigante che si porta dietro un alone di mistero e di inquietudine fortemente contagiosa nei confronti dello spettatore.
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