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Da qui all'eternità

Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Da qui all'eternità

di will kane
8 stelle

Romanzone diviso in due tomi, "Da qui all'eternità" di James Jones fu un grande successo dell'immediato dopoguerra, che velocemente diventò una sceneggiatura e poi un film. Certe cose che la morale Hays non prevedeva mancano nella versione filmica, come l'adescamento di omosessuali danarosi da parte dei militari, e Zinnemann inclina verso il lato più sentimentale del libro, tuttavia questo lungometraggio , vincitore di sette Oscar è un'opera intensa e che sa rimanere impressa nello spettatore. I dilemmi etici del Prewitt cui Montgomery Clift presta tutta la sua disperazione di fondo, il solido Ward di Lancaster, misto esemplare di virilità e sensibilità , le ambiguità passionali della moglie del superiore di Ward che diventa la sua amante della bella Deborah Kerr, l'estroverso Maggio di Sinatra che andrà incontro a una fine tragica, il cinismo sottopelle di Donna Reed, sono tra gli elementi che arricchiscono la riuscita del film, melò diretto con partecipata sobrietà da Fred Zinnemann, autore da riscoprire per la capacità di elevare il pathos nei suoi lavori, senza cadere nella retorica o nel rischio patetismo. La scena più classica è ovviamente degli amanti Deborah Kerr e Burt Lancaster abbracciati sul bagnasciuga, umani piccoli nella schiuma del mare e nell'impietosità della sorte, ma forse ancor più bella è quella della morte di Prew, in un'alba malinconica, dopo aver compiuto un omaggio di sangue in forma di vendetta.

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