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Il tempo ritrovato

Regia di Raúl Ruiz vedi scheda film

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La recensione su Il tempo ritrovato

di FilmTv Rivista
8 stelle

S econdo Raoul Ruiz, visionario e geniale regista cileno, “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, romanzo fluviale e inaccessibile, impermeabile ai tentativi di riduzione e di adattamento per lo schermo (Visconti, Losey e Pinter hanno rinunciato e Schlöndorff ha, da par suo, storpiato il testo letterario) è un’opera cinematografica che utilizza le parole e non i movimenti di macchina o le soluzioni della messa in scena per rovesciare la prospettiva narrativa, per fissare i dettagli, per oscillare, senza sosta, tra le onde instabili della memoria. “Il tempo ritrovato” è l’affascinante, coltissima e malinconica interpretazione dell’ultimo volume proustiano, caratterizzato da una struttura che è la negazione della struttura romanzesca. Il regista sceglie morbide e leggere oscillazioni della macchina da presa. Spesso in movimento, fluttuante come i ricordi e le immagini dei ricordi, i personaggi e i fantasmi dei personaggi dell’aristocratica commedia “fotografata” da Proust. Infanzia, agonia, cene, amori, disamori, perdizione… Un flusso incessante e irregolare di figure e pensieri incarnati da un cast eccellente: su tutti, John Malkovich, Marcello Mazzarella e la Béart.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 18 del 2000

Autore: Enrico Magrelli

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