Regia di Kaveh Mazaheri vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 - CONCORSO 38 - MIGLIOR FILM
Due sorelle di nome Azar e Akram vivono in una casa isolata in mezzo alla neve, condividendo la vecchia casa con il greve e un po' credulone fratello Emad, che la più giovane e astuta delle due sorelle, di professione estetista in un rinomato centro di bellezza, riesce a persuadere ad utilizzare un cortile interno della casa per impiantarvi una coltura clandestina di funghi allucinogeni.
L'altra sorella, di undici anni più anziana, è un po' considerata la matta di casa: buffa, maldestra, incontrollabile, viene considerata come una povera scema dal fratello grossolano e un po' manesco, mentre l'altra sorella cerca di assecondarla e di coprirne i comportamenti bizzarri, legati ad una sorta di autismo che la donna si porta dietro da sempre.
Il giorno che sul tetto la bizzarra sorella, reagendo alla solita umiliazione del fratello, senza troppa premeditazione lo spinge giù dal tetto e costui si ferisce gravemente, sarà poi compito dell'altra sorella adoperarsi a concludere l'opera, e a pensare a tutto per far sparire quel cadavere scomodo, e cercando di fornire al mondo circostante, mai così invadente e curioso, una serie di spiegazioni utili a mantenere credibile l'assenza del fratello, attenta a che la bizzarra sorella non provochi ulteriori danni ad una situazione già difficile da gestire.
Botox, irresistibile commedia nera alla Fargo che ci trasporta in un Iran inedito, innevato e contraddistinto da paesaggi desolati ma assai affascinanti, è un divertente monito alla indipendenza femminile contro un sesso maschile greve e ottuso di cui si può tranquillamente fare a meno.
Pervaso da scene assai divertenti - specie quelle con al centro la sorella matta da legare - Botox ammicca un po' sui suoi punti forti, crogiolandosi sui suoi stessi pregi, ma appare comunque un esperimento insolito e riuscito, divertente mix di thriller e commedia umana che ricorda quell'indiavolato, ma anche assai trattenuto Fargo al fulmicotone, tra neve e sangue, dei Coen più in forma.
Un frullato di cattiverie utili a rivendicare l'orgoglio di una figura femminile, qui più che mai discriminata, svilita e soggiogata, ma in grado di riuscire a trovare l'occasione per un degno riscatto, all'interno di un mix di ostacoli e paradossi che risultano narrativamente assai ben assemblati per divertire ed incontrare un meritato apprezzamento da parte del pubblico.
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