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Trama

Negli anni Settanta, una donna è costretta alla fuga dopo che il marito tradisce il suo socio. Con un neonato al seguito, affronterà il viaggio più pericoloso della sua esistenza.

Approfondimento

I'M YOUR WOMAN: LE STRADE VIOLENTE DI UNA DONNA

Diretto da Julia Hart e sceneggiato dalla stessa con Jordan Horowitz, I'm Your Woman è ambientato negli anni Settanta e racconta la storia di una donna che è costretta alla fuga a causa delle attività criminali del marito. Per Jean, casalinga di periferia, tutto ha inizio quando il marito Eddie scappa via e la lascia alle prese con un neonato, un sacco di soldi e le istruzioni per andare ovunque il suo socio Cal la porti. Portata in un anonimo rifugio, Jean aspetta che il marito torni da lei con la sola compagnia del piccolo e di una simpatica vicina. Quando però coloro che sono sulle tracce del marito la trovano, ne consegue uno scontro a fuoco mortale che la riporta nuovamente in fuga. Cal la trasporta così fino a una casa sperduta nel nulla, dove vengono raggiunti anche dalla moglie dell'uomo, Teri, da suo padre e dal figlio Paul. Confusa, terrorizzata e senza alcun contatto con persone a lei familiari, Jean scopre scioccanti segreti sul marito. Quando poi anche Cal scompare misteriosamente, Jean e Teri intraprenderanno un pericoloso viaggio nel sottobosco criminale di Eddie alla disperata ricerca di un modo per proteggere i loro cari.

Con la direzione della fotografia di Bryce Fortner, le scenografie di Gae S. Buckley, i costumi di Natalie O'Brien e le musiche di Aska Matsumiys, I'm Your Woman è in definitiva la storia di una donna che combatte per sopravvivere in un mondo per lei del tutto nuovo. Ha dichiarato la regista: "Da sempre amo i polizieschi degli anni Settanta. Ma non perché mi interessino gli antieroi portati in scena da attori come Al Pacino, Robert De Niro o James Caan. La mia attenzione va tutta verso i personaggi di contorno: le donne. Nessuno dei protagonisti, chiaramente, mi rappresenta: sono uomini e spesso bianchi, niente di più lontano da me. Hanno però al fianco formidabili attrici in piccolissimi ruoli (Diane Keaton, Tuesday Weld, Teresa Wright, Ali MacGraw e così via) che, una volta cominciata la storia, spariscono quasi nel nulla o vengono tenute lontane dagli affari del marito. Mi sono sempre chiesta cosa potrebbero invece fare se non rimanessero nell'ombra e fossero costretto ad agire in prima persona. I'm Your Woman è un mezzo per ribaltare quel cliché narrativo. Inizialmente passiva, Jean è chiamata a tirare fuori il coraggio e la forza necessari a sopravvivere quando capisce che sia lei sia il figlioletto sono in grave pericolo a causa delle azioni del marito. In un contesto per lei inedito, deve imparare ad avere la meglio e a non perire dietro i colpi di chi vorrebbe vendicarsi di Eddie. Per la prima volta in un dramma poliziesco con sfondo gli anni Settanta è possibile analizzare ciò che pensa la donna del boss e capire cosa è in gioco per lei".

"I'm Your Woman deve il suo titolo a una scena di Strade violente, film di Michael Mann del 1981. In una sequenza, Tuesday Weld dice a James Caan: Io sono la tua donna e tu sei il mio uomo. La frase mi ha particolarmente colpita: solitamente sono gli uomini a pronunciare determinate parole e a sottolineare come le donne siano qualcosa che appartenga a loro. In quelle poche parole, si evince come una donna stia rivendicando il suo diritto a far valere la propria volontà e la propria femminilità".

Il cast

A dirigere I'm Your Woman è Julia Hart, regista e sceneggiatrice statunitense. Dopo la laurea alla Columbia University, a 25 anni la Hart ha cominciato a insegnare al liceo ma, dopo otto anni, ha deciso di abbandonare la professione di insegnante per dedicarsi alla sua più grande passione, la scrittura. Figlia e… Vedi tutto

Trailer

Commenti (3) vedi tutti

  • un bimbo che piange per il 90% del film, un paio di sparatorie...e fortunatamente il film finisce!

    commento di Travis21
  • Se provi a riposarti in macchina la polizia ti becca subito e ti fa il terzo grado, in compenso in mezzo a sparatorie, incidenti e carneficine di ogni genere non se ne vede l'ombra. Sono le scritture "creative" tipiche dei gialli come questo soprattutto quelli amerikani. Comunque il film è sufficiente.

    commento di bombo1
  • Noioso, prolisso, sceneggiatura imbarazzante e Rachel Brosnahan con qualche limite nel rendere naturale la sua gestualità. Trascurabile.

    commento di cantautoredelnulla
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