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Mondocane

Regia di Alessandro Celli vedi scheda film

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La recensione su Mondocane

di Souther78
8 stelle

Fantascienza intrisa di critica sociale, o, forse, fotografia sociale.

Ci affacciamo al 2022 con l'idea che questo futuro sia sempre più prossimo, e questa fantascienza sempre meno "fanta". L'ingegneria sociale, il grande reset, il pretesto dell'ambiente come scusa per perpetuare lo stato di emergenza, mentre chi tira i fili non ha nemmeno più bisogno di nascondersi dietro al paravento dei politici e delle elezioni: dopo due anni di indottrinamento, le masse plaudono ai propri carcerieri, e credono nella loro filantropia. Ecco, quindi, che il futuro di Mondocane non è più una narrazione distopica, ma realistica: non il mondo "che non vorremmo", ma quello che abbiamo accettato e che oggi vogliamo. Un mondo diviso, allo sbando, dove la legge del più forte è tornata a essere regola di vita. L'economia prima delle persone, e la scelta: o vivere in una società controllata con braccialetti e gendarmi a ogni piè sospinto, o l'emarginazione.

Per il 90% dei cittadini del(l'ex) Belpaese, sarà solo un intrattenimento da consumare distrattamente su Netflix con un pasto ordinato a caro prezzo dall'app del proprio smartphone, che da fidato compagno si è trasformato in strumento di controllo e sorveglianza. Forse il rimanente 10% coglierà un sinistro presagio del futuro quasi presente, in un paese lacerato da una dittatura invisibile ma ormai talmente ubiqua da sembrare folle anche solo nominarla.

Il messaggio che mi piace leggere in quest'opera è il più elementare di tutti: solo l'amore ci può salvare e sottrarre dal gioco di ruoli in cui "buoni" e "cattivi" sono soltanto nomi dietro cui celare l'identità reale sottesa al dualismo apparente.

Perchè l'essere umano, prima che cittadino di un paese, membro di una comunità, schiavo di un formicaio, è individuo. E quando l'individualità viene schiacciata dalle invocazioni strumentali dei capipolo e dagli appelli al "bene comune" si creano macchine, capaci di additare, ostracizzare, rinnegare perfino chi è loro più vicino, in nome di falsi ideali e dèi. Perdere l'umanità, la propria umanità, per essere "formiche", non rende migliori, ma annienta e asservisce. Illuminante il mònito di Testacalda: "Pensavi di essere libero?". E voi? Pensate di essere liberi?

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