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Regia di Zu Quirke vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Notturno

di alan smithee
6 stelle

PRIME VIDEO
In una prestigiosa accademia di musica, l'allieva più promettente, impegnata nella preparazione di una prova in grado di suggellare ufficialmente la sua posizione di leader, improvvisamente si suicida gettandosi dal balcone.
In quella stessa scuola, impariamo a conoscere due sorelle gemelle, Juliet e Vivian.
Quest'ultima, da sempre la più dotata delle due, viene considerata la naturale sostituta della collega prematuramente scomparsa, ma l'altra sorella ,venuta in possesso dello spartito di musica oggetto delle strenue esercitazioni della deceduta, cerca in qualche modo di soppiantare la sorella, rubandole il ruolo tanto ambito, per emergere a danno della rivale.
Juliet finisce per sostituirsi prepotentemente alla sorella, seducendone persino il fidanzato, ed arrivando a far palesare quell'evento che la farà divenire la ufficiale sostituta di sua sorella.

Ma nel frattempo lo spartito misterioso risulta in grado di anticipare, o comunque prevedere, gli avvenimenti e le disgrazie che tormentano chi tenta di ostacolare Juliet in questa sua irresistibile rinascita, fino a rivendicare proprio dalla stessa un prezzo talmente alto da comportare il medesimo sacrificio patito dalla prima vittima.
Ennesima produzione di genere targata Blumhouse, che si differenzia tuttavia da molte altre per qualche ambizione in più, che consente alla pellicola, opera prima della regista Zu Quirke, di lasciare talvolta da parte le regole spesso intransigenti legate al genere, sviluppando in sua vece un più approfondito studio comportamentale legato al rapporto di rivalità che divide due sorelle fino a poco prima in perfetta simbiosi, forse perché ognuna rassegnata a rivestire un proprio ruolo vincolato e non troppo facilmente scardinabile.

Il film riesce a farsi forza sulle suggestioni di un'arte che, nella perfezione che è in grado di raggiungere, avvicina non tanto al bene assoluto, ma viceversa all'origine di ogni male, ovvero alla presenza del maligno, arrivando anche a citare il violinista maledetto Giuseppe Tartini, e la sua unica opera passata alla storia. sinistramente e tutt'altro che casualmente intitolata Il trillo del diavolo.
Credibili anche come sorelle gemelle le due belle protagoniste, la diva di alcune serie di successo Sydney Sweeney nei panni di una rancorosa e vendicativa Juliet, mentre l'ancor più bella e dotata Vivian veste i panni incantevoli, ma non meno torvi, di Madison Iseman.
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