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Rabid - Sete di sangue

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Rabid - Sete di sangue

di Donapinto
6 stelle

Se con IL DEMONE SOTTO LA PELLE David Cronenberg, seppur con esiti modesti, aveva aperto una nuova possibile strada nel cinema fanta-horror, con RABID-SETE DI SANGUE il regista canadese quella strada ha cominciato lentamente a percorrerla. Le tematiche di questo suo secondo lavoro che ha trovato visibilità anche all'estero, sono le medesime della pellicola precedentemente citata, dunque contagio, mutazione della carne e desideri sessuali innaturali, con l'aggiunta del vampirismo. Nuovamente una produzione a bassissimo budget  con attori sconosciuti, tranne per l'insolita presenza, oltretutto nel ruolo della protagonista, della pornodiva americana Marilyn Chambers, che senz'altro i maschietti con i capelli piu' bianchi dei miei ricorderanno perfettamente e che ebbe anche l'onore (o la disgrazia) di lavorare insieme niente di meno che a John Holmes. Il modello principale di ispirazione per questa pellicola sembra essere LA CITTA' VERRA' DISTRUTTA ALL'ALBA di George Romero, di soli quattro anni prima. Cronenberg ci narra di Rose (Marilyn Chambers) una ragazza che subisce un incidente stradale che la riduce in fin di vita, con gravissime ustioni su tutto il corpo. Guardacaso il tutto accade a due passi da una clinica specializzata in chirurgia plastica, dove la ragazza viene ricoverata immediatamente. Il primario la opera e gli salva la vita, ma la usa anche come cavia, infatti gli pratica un trapianto sperimentale di pelle, ottenuto da persone decedute. Rose si riprende velocemente, ma il suo corpo ha subito una gravissima e irreversibile infezione. Infatti necessita di nutrirsi di sangue umano, che si procura tramite un apposito organo cresciutogli sotto un'ascella, qualsiasi altro cibo o alimento lo rigetta. Chiunque entra in contatto con lei viene infettato, manifestando una violentissima e contagiosa forma di rabbia. La pellicola risente notevolmente del basso budget, e come il precedente film, a tratti sembra di assistere a una pellicola amatoriale. Inoltre la sceneggiatura e' decisamente improvvisata, con scene e situazioni approssimative, che sembrano realizzate solo per coprirne i buchi e le falle, come la contagiata che scatena il panico in metropolitana, o quella del centro commerciale, che viene freddata da un poliziotto che per errore uccide anche una persona vestita da Babbo Natale. Anche il discorso del contagio e' poco credibile. Rose e' l'unica portatrice sana del virus, chiunque viene infettato, come viene spiegato anche nel film, gode di una vita brevissima. Eppure il contagio si espande a macchia d'olio, superando i confini nazionali e divenendo una pandemia globale, come ci mostra il pessimista e apocalittico finale. Nonostante tutto il film di Cronenberg non e' affatto da buttare. La pellicola e' permeata da una continua atmosfera di angoscia, inoltre il regista ha un paio di brillanti intuizioni: l'organo di Rose per succhiare il sangue alle sue vittime e' situato sotto un'ascella, ed e' costituito da un'apertura identica a una vagina, con all'interno un pungiglione che entra violentemente nella carne, incanalandone cosi' il sangue. Veramente innovativa e originale. Inoltre Cronenberg deve avere il dono della chieroveggenza. Infatti come ha ben precisato anche l'utente Undying nella sua recensione, il film sembra un monito pre-aids, ben quattro anni prima che la terribile malattia facesse parlare di sé. Menzione a parte per la sorprendente Marilyn Chambers che se la cava piu' che dignitosamente, recitando con naturalezza. Il suo personaggio sembra proprio quello di una bella ninfomane che vaga di sera per la città in cerca di uomini per soddisfare i propri desideri carnali, metafora forse di una societa' vuota che non e' piu' in grado di amare e che ha dato origine alla malattia prima citata. 

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