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Leonora addio

Regia di Paolo Taviani vedi scheda film

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La recensione su Leonora addio

di alan smithee
7 stelle

locandina

Leonora addio (2022): locandina

AL CINEMA

Leonora addio è il titolo di una novella di Luigi Pirandello, ma che in realtà poco o nulla ha a che fare con questo film che segna l'esordio, a novant'anni suonati, in una regia "solitaria" da parte di Paolo Taviani, a seguito della scomparsa del fratello Vittorio occorsa nel 2018. Alla figura del grande drammaturgo, tuttavia, questo film è totalmente legato, a partire dalle prime immagini che, alternando straordinarie immagini di repertorio della consegna del Premio Nobel per la letteratura al celebre scrittore siciliano nel 1934, ce lo restituiscono poi, solo due anni più tardi, sul letto di morte, attorniato dall'immagine dei figli che invecchiano progressivamente man mano che si avvicinano al capezzale del celebre genitore.

Per volontà dello stesso defunto, il corpo di Pirandello fu cremato e, lo scrittore diede disposizione che, in caso esse non potessero essere disperse nella natura della sua Sicilia, fossero almeno inserite in qualche pietra grezza della campagna dell'agrigentino.

Inizialmente sepolto nella capitale, il corpo del poeta fu in seguito finalmente trasportato in terra natia. Le vicissitudini del viaggio pieno di insidie e di inconvenienti, a cura di uno zelante impiegato tutto preso a portare a termine quella tardiva sepoltura definitiva avvenuta quindici anni dopo il decesso, a fine conflitto mondiale e con ancora gli americani in zona, costituisce la prima struggente parte del film, quasi tutta in bianco e nero se si esclude l'epilogo in cui si spiega come si riuscì, pur in ritardo, ad esaudire completamente la volontà del grande scrittore.

Fabrizio Ferracane

Leonora addio (2022): Fabrizio Ferracane

Fabrizio Ferracane

Leonora addio (2022): Fabrizio Ferracane

La seconda parte del film, invece, è dedicata all'ultima novella che Pirandello scisse a soli venti giorni dalla data del decesso. Intitolata "Il chiodo", la novella doveva inizialmente chiudere il film ad episodi Kaos del 1984, dai Taviani totalmente dedicato a trasporre alcune novelle del grande scrittore, ma poi restato fuori a favore dell'episodio conclusivo con lo stesso poeta interpretato da Omero Antonutti, a confronto col fantasma della propria madre.

La vicenda è incentrata sulla drammatica storia del giovane immigrato Bastianeddu che, trasportato in America quasi a tradimento dal padre, e per questo costretto ad abbandonare la madre, rimane così scosso da questo sopruso da rendersi responsabile di un delitto atroce e senza motivo, perpetrato con un chiodo trovato per caso in strada, ai danni di una scatenata bimba dai capelli rossi nota per la sua aggressività.

Matteo Pittiruti

Leonora addio (2022): Matteo Pittiruti

Matteo Pittiruti, Dania Marino

Leonora addio (2022): Matteo Pittiruti, Dania Marino

Pertanto questo "Leonora addio" costituisce da una parte, con Il chiodo, il giusto completamento di una intenzione non perfettamente conclusa col pur valido film Kaos, e dall'altra una riflessione sulla morte e sulla fine, a cui lo sguardo da vegliardo saggio di Paolo Taviani, riflette sulla inesorabile ciclicità degli eventi naturali, quelli stessi che lo hanno privato dell'appoggio di una vita, costituito dalla presenza del fratello Vittorio, a cui l'intenso e riuscito film è dedicato.

Tra gli interpreti coinvolti, oltre ai soliti attori di fiducia rappresentati da Claudio Bigagli e Enrica Maria Modugno, pur impegnati in ruoli di contorno, da segnalare senza dubbio la intensa interpretazione di Fabrizio Ferracane, bravissimo interprete finalmente considerato per quel che vale anche al cinema.

Premiato col prestigioso Fipresci all'ultima Berlinale, Leonora addio ci restituisce il Taviani superstite al meglio della sua forma ed ispirazione, come già accaduto ad entrambi i fratelli quando hanno affrontato nell'84 la già citata e riuscita trasposizione delle novelle di Pirandello in Kaos.

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