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Mank

Regia di David Fincher vedi scheda film

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Cast Mank

Gary Oldman, premio Oscar per L'ora più buia, è Herman Mankiewicz. Stimato membro dell'Algonquin Round Table, un gruppo di acclamati scrittori e intellettuali nella New York degli anni '20, Mankiewicz sbarca a Hollywood per i soldi, abbandonando l'ambizione di diventare un drammaturgo. Definito da Oldman come "un vero esperto", Mankiewicz era un uomo dalle idee brillanti e allo stesso tempo un alcolista, che ha messo a dura prova la pazienza di tutti quelli per cui ha lavorato. "Per qualche motivo, come tanti alcolisti, non riesce proprio a uscire dall'inferno", dice Oldman. Torturato dalla sensazione che il proprio talento fosse sprecato, Mankiewicz cercava di affogare i dispiaceri nell'alcol, ma era anche un uomo essenzialmente onesto, una voce della ragione tra l'avidità e l'approccio egoistico di Hollywood.

Tom Burke è Orson Welles. Figura leggendaria davanti e dietro la cinepresa, Orson Welles sbarca a Hollywood alla fine degli anni '30 dopo aver occupato posizioni ai vertici nel teatro e nella radio a New York. RKO Pictures gli offre un accordo senza precedenti: la società avrebbe finanziato il suo primo film affidandogli il controllo totale del progetto, inclusa la selezione dei collaboratori. La sua scelta ricade su Mankiewicz.

Charles Dance è William Randolph Hearst. Editore di quotidiani incredibilmente influente, Hearst è stato un pioniere del giornalismo scandalistico. Mankiewicz lo ha conosciuto durante alcune feste organizzate presso il lussuoso Hearst Castle di San Simeon. "Era sfacciatamente ricco", dice Charles Dance parlando del personaggio che interpreta. "La figura che più gli si avvicina ai giorni nostri è Rupert Murdoch." Sebbene Hearst fosse sposato, Marion Davies era la sua amante di lunga data e in Quarto potere appare un ritratto distorto della loro relazione.

Amanda Seyfried è Marion Davies. Ballerina di fila a Broadway passata al cinema, Davies ha visto la propria carriera gestita e promossa da Hearst, di cui è stata l'amante per più di 30 anni. Ma da quello che è iniziato come un rapporto di convenienza, è nato qualcosa in più. Davies era considerata da molti una brava attrice a pieno titolo, tanto che nella prefazione alla sua autobiografia postuma The Times We Had, Orson Welles ha scritto: "Sarebbe diventata una star se Hearst non fosse mai entrato nella sua vita". In Mank la vediamo rivelare il suo lato indifeso allo sceneggiatore, una persona con cui riesce a rilassarsi. "Mank è come un fratello", afferma Amanda Seyfried. "Con lui non deve mantenere una facciata, mentre con Hearst le apparenze sono fondamentali. La loro è un'amicizia rara, una di quelle di cui tutti abbiamo bisogno. E una di quelle in cui vuoi conoscere meglio l'altra persona perché è come conoscere la parte più vera di te".

Lily Collins è Rita Alexander. Assunta per scrivere la sceneggiatura di Quarto potere sotto dettatura, la signora Alexander è la voce del buon senso quotidiano in Mank, una donna esterna a Hollywood che sa apprezzare il valore del lavoro di Mankiewicz. Alexander è di origine britannica e suo marito sta combattendo i nazisti nella Seconda guerra mondiale con la Royal Air Force (gli Stati Uniti non entrano in guerra che nel 1941).

Tuppence Middleton è Sara Mankiewicz. Soprannominata dagli amici e dai colleghi di Herman "la povera Sara", Sara Mankiewicz soffre per l'alcolismo e la dipendenza dal gioco d'azzardo del marito. Middleton, la cui interpretazione riesce a essere affettuosa e al tempo stesso severa, la descrive come "la pietra miliare della coppia" e ricorda come Fincher ha discusso per la prima volta del personaggio con lei. "Presentandole Sara le ha detto: 'Non so se conosci molti scrittori, ma essere la moglie di uno è un'esperienza molto particolare. È come scontare un ergastolo!".

Ferdinand Kingsley è Irving Thalberg. Figura molto amata nella storia di Hollywood, Irving Thalberg è stato alla guida di M.G.M. accanto a Louis B. Mayer, interessandosi maggiormente al valore artistico dei film senza tuttavia perdere d'occhio il mercato. In MANK appare come una figura più pragmatica e risoluta di quanto forse gli spettatori sono abituati in base ad altri racconti più idealizzati. Si mostra tollerante nei confronti di Mankiewicz perché ne riconosce il talento, ma lo disprezza per la mancanza di impegno.

Arliss Howard è Louis B. Mayer. Cofondatore di Metro Goldwyn Mayer, uno dei cinque principali studi dell'età d'oro di Hollywood, Mayer era un conservatore tanto dal punto di vista artistico quanto da quello politico, sostenitore dell'intrattenimento per famiglie e del partito repubblicano. Howard considera Mayer come un amante dei film per il loro valore commerciale piuttosto che artistico.

Tom Pelphrey è Joseph Makiewicz. Joseph è il fratello minore di Mankiewicz, un uomo ottimista e pieno di speranza, forse proprio in virtù dei numerosi errori di Herman. Negli anni '30 osserva il fratello impegnato nel settore degli studi cinematografici e diventa lui stesso sceneggiatore e regista, vincendo quattro Oscar.

Toby Leonard è David O. Selznick,  un produttore straordinario che ha collaborato a Via col ventoRebecca, la prima moglie, entrambi vincitori di un Oscar come Miglior film. Nel film dà lavoro a un ampio gruppo di sceneggiatori, incluso Mankiewicz.

Sam Throughton è John Houseman. Fincher definisce il partner di Orson Welles all'interno dell'influente Mercury "una persona su cui Welles faceva affidamento per realizzare al meglio le ambizioni e le direttive di Orson". In Mank lo vediamo impegnato a tenere Mankiewicz concentrato sulla stesura di Quarto potere, una sorta di mediatore tra lo sceneggiatore dalla lingua tagliente e l'ambizioso e impaziente Welles. Houseman alla fine litigherà con Welles e secondo Peter Bogdanovich è stato la fonte principale dell'attacco al regista da parte di Pauline Kael nel saggio Raising Kane.

Jamie McShane è Shelly Metcalf. Vecchio amico di Mankiewicz, Metcalf è un cineoperatore che fa parte della troupe essenziale per poter girare un film, ma il cui lavoro è dato per scontato da chi occupa le posizioni al vertice. Volto dei lavoratori di Hollywood, è un ingranaggio della macchina che può solo sognare di possedere il talento di Mank. Il suo personaggio rappresenta un chiaro avvertimento sul prezzo dei compromessi.

Joseph Cross è Charles Lederer. Si tratta di un altro sceneggiatore attirato a Hollywood da un telegramma di Mankiewicz. Lederer, che è anche nipote della star del cinema Marion Davies, presenta la celebre zia a Mankiewicz a Hearst Castle E in seguito scoprirà le conseguenze del suo gesto quando vedrà come la donna viene ritratta in Quarto potere.

Monika Gossmann è Fraulein Freda, l'infermiera e fisioterapista di origine tedesca responsabile della riabilitazione di Mank, rintanato nel bungalow con una gamba fratturata. Sa che il pungente sceneggiatore è molto più che un semplice ubriacone.