Regia di Oliver Parker vedi scheda film
Un intreccio ideale, mi sento di poter asserire. Non sono purtroppo in grado di giudicare in che misura i meriti siano da attribuire all'omonima commedia teatrale in quattro atti di Oscar Wilde, dalla quale è tratto il film, non trovandomi in possesso delle conoscenze necessarie a valutarne la fedeltà. Tuttavia questo lavoro di Oliver Parker colpisce per la sua spumeggiante freschezza e talentuosa fattura. Nulla è abbandonato al caso, si segue con piacere e al termine della visione lascia una deliziosa e appagante soddisfazione. La storia, pur affidandosi in particolare ai personaggi, non rinunzia alla sostanza degli accadimenti, intessendo un racconto sorprendente basato su inganni, equivoci, segreti e ricatti. Il tutto ha uno sfondo di critica morale all'uomo e ai suoi comportamenti, che potrebbe invero sembrare una tematica abusata, ma l'originale modalità di esposizione della stessa riesce a gettarvi nuova luce, tanto da farla apparire inedita. Inoltre la sublimità dei dialoghi, insaporiti da sana e intelligente ironia, ne rendono incantevole e leggera la fruizione.
I protagonisti sono scritti in una magistrale maniera. E la loro squisita caratterizzazione trova un ulteriore motivo di vanto nelle rispettive incarnazioni da parte del cast. Davvero ciascun attore si dimostra in forma smagliante, nelle movenze e nelle espressioni, così da rendere assai ardua l'eventuale scelta di un "migliore". Alcuni potrebbero proporre Rupert Everett (Lord Arthur Goring), ma ad essi io contrapporrei subito Cate Blanchett (Lady Gertrude Chiltern). E come dimenticare Jeremy Northam (Sir Robert Chiltern) e Minnie Driver (Miss Mabel Chiltern), oppure Julianne Moore (Mrs. Laura Cheveley)? Insomma, in un film corale ben costruito come questo, pure i comprimari sono degni di nota.
Anche dal punto di vista tecnico il risultato conseguito è lodevole. Basti guardare agli splendidi costumi e alle scenografie degli interni per averne piena consapevolezza. E l'illustre colonna sonora pare non estinguersi mai, in un sottofondo costante a cullare la mente e rasserenare l'animo. In pratica, non rilevo difetti evidenti che possano minare la valutazione di Un marito ideale. A mio avviso si tratta di una vivace, colorata e coinvolgente alternativa per chiunque volesse trascorrere in serenità novanta minuti (volati in un baleno!) di puro svago, senza per questo rinunciare al proprio intelletto spegnendo completamente il cervello. Consigliato.
Londra, 1890. Sir Robert Chiltern è un politico in grande ascesa con un brillante futuro davanti, un perfetto gentiluomo e un marito adorabile per la moglie, la bella Lady Chilten. Ma il clima ideale è interrotto dall'arrivo della signora Cheveley, donna temuta in tutti i salotti. Costei, che vorrebbe conquistare i favori di Sir Robert, minaccia di rivelare alcuni oscuri e pericolosi segreti della sua vita passata. Di fronte alla possibilità di vedere rovinate famiglia e carriera, Robert si rivolge all'amico Lord Arthur Goring, donnaiolo e scapolo convinto.
Charlie Mole compone un accompagnamento grazioso e vivace di musiche in totale sintonia con l'ambientazione, l'atmosfera del tempo, i protagonisti e gli eventi. Mai invasiva e sempre funzionale, merita un plauso sincero.
Nulla, decisamente.
Tra le sue opere che ho visionato, al momento questa è senza dubbio la migliore. A suo agio con il "teatro".
La decisa Lady Gertrude Chiltern. Eccellente.
Il carismatico Lord Arthur Goring. Perfetto.
L'ideale Sir Robert Chiltern. Ottima prova.
La simpatica Miss Mabel Chiltern. Brava.
L'infida Mrs. Laura Cheveley. Impeccabile.
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