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Regia di Tommy Lee Wallace vedi scheda film

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La recensione su It

di cheftony
4 stelle

Ciao, Georgie! Che fai, non saluti? Non vuoi dirmi 'ciao'? Oh, non vuoi dirmi 'ciao'...Non lo vuoi un bel palloncino colorato?”
“Mi dispiace, non prendo niente dalle persone che non conosco, me lo ha detto mio padre!”
“Devo ammettere che tuo padre è un uomo saggio, Georgie, davvero tuo padre ha ragione! Allora, Georgie, mi voglio presentare: io sono Pennywise, il clown danzante. Tu, invece, sei Georgie. Così adesso ci conosciamo, dico giusto?”
“Credo di sì! Adesso devo andare...”
"Andare?! Non rivuoi...questa?”
“La mia barca!”
“Dici giusto! Forza, Georgie! Prendila! Oh...la rivuoi, la tua barchetta, non è vero? Certo che la rivuoi. E ci sono anche lo zucchero filato, la cioccolata, le giostre e tante altre sorprese qui sotto...e tanti palloncini, di tutti i colori!”
“E galleggiano?”
“Oh, sì. Certo che galleggiano, Georgie...Galleggiano tutti. E anche tu se verrai quaggiù con me...galleggerai, Georgie!”


 

Derry, Maine, 1990: in seguito alla scomparsa dell'ennesima bambina nel raggio di poche settimane dalla piccola cittadina, il bibliotecario di colore Mike Hanlon (Tim Reid) ha un brutto presentimento. Telefona così immediatamente a sei persone, i suoi vecchi compagni di giochi dell'infanzia, pregandole tutte di tornare subito a Derry, come avevano promesso trent'anni prima nel caso It fosse tornato.

 

1960: tempi duri per un gruppo di ragazzini, amici uniti ma deboli e insicuri, vessati dai familiari e dal bullo della classe Henry Bowers. In particolare il balbuziente Bill (Jonathan Brandis) ha appena perso il fratellino Georgie, ucciso orrendamente dal pagliaccio Pennywise (Tim Curry), forma preferita con cui si manifesta It, una creatura mutante e sconosciuta che si cela nelle fogne di Derry. Soffre anche il cicciottello Ben, innamorato di Beverly (Emily Perkins), ma gli tirano su il morale le nuove amicizie e il sarcasmo del vivace compagno Richie (Seth Green).

Intanto, uno dietro l'altro e in rapida successione, solo i ragazzi riescono a vedere It, mentre gli adulti, sordi ed insensibili, tacciono e non credono loro, forse perché la creatura si nutre proprio delle paure infantili. Esasperati e spaventati, tutti insieme, i sette ragazzi esplorano le fogne per sconfiggere It e liberarsi delle sue ingombranti apparizioni...

 

Non so perché, ma c'è qualcosa di veramente speciale quando siamo insieme. Quell'estate siamo diventati più che amici. È la nostra unione che ci ha reso forti. Se non fosse successo, It ci avrebbe massacrato uno ad uno. Riflettete un momento: è solo un caso che nessuno di noi abbia figli? Neanche Stan ne aveva! Quando ci siamo incontrati e siamo diventati amici, noi eravamo...eravamo tutti e sette dei perdenti. Poi le cose sono cambiate: sei di noi hanno lasciato Derry e hanno avuto uno straordinario successo; siete vincenti.”

 

1990: tranne Stan, che si suicida non appena ricevuta la telefonata di Mike, i ragazzi, adesso quarantenni con vite e carriere di successo, fanno ritorno a Derry, ripiombando negli abissi delle loro paure e venendo di nuovo sconvolti dal clown Pennywise. Richie (Harry Anderson), noto comico TV, vuole ripartire alla svelta, lo scrittore Bill (Richard Thomas) ricomincia a balbettare e così via. Vincendo le varie ritrosie, fanno quel che devono fare: tornare nelle fogne e sconfiggere definitivamente It perché torni la pace a Derry e all'interno di loro stessi...

 

Sceneggiato televisivo americano datato 1990, pochi anni dopo il successo del noto e laborioso romanzo omonimo di Stephen King, “It”, diviso in due puntate di un'ora e mezzo l'una, è un cult generazionale. È un horror principalmente con e per ragazzi, di cui ha turbato i sonni con le sue programmazioni seriali in prima o seconda serata su Italia1 anni fa.

La sua notorietà, purtroppo, non va di pari passo con la qualità del prodotto: paga soprattutto il low-budget, particolarmente evidente ogniqualvolta si senta il bisogno di un minimo di effetti speciali e non di solo trucco, le prove recitative non sempre sufficienti e un ritmo davvero fiacco nella seconda parte, quella con i protagonisti ormai adulti, che culmina in un finale semplicemente pessimo e buttato lì, tale da rovinare pure quanto di buono costruito fino ad allora. La prima parte, complice una impostazione della vicenda efficace e l'inquietantissimo Tim Curry (indimenticato Dottor Frank 'n' Furter di “The Rocky Horror Picture Show”) nei panni di Pennywise, è invece un discreto B-movie che meritava altri sviluppi e conclusione.

Privo, inoltre, di alcuni elementi del romanzo di King inerenti la sessualità, “It” cerca di salvarsi con la regia di Tommy Lee Wallace, vecchio assistente di John Carpenter, con la colonna sonora di Richard Bellis e con qualche genuino spavento regalato da Pennywise. Ma è davvero pochino per meritare la fama che ha, visti anche gli appena posticci occhiolini al valore dell'amicizia e all'infanzia innocente e sensibile, mutuati ovviamente da King, allora nel suo periodo d'oro, ma con scarsi successo e profondità. ** e ½

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