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Bisturi, la mafia bianca

Regia di Luigi Zampa vedi scheda film

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La recensione su Bisturi, la mafia bianca

di tafo
7 stelle

The dark side of health

Un viaggio tra gli errori e gli orrori della sanità non ancora pubblica ma già privata della sua umanità. La solidarietà e la generosità del nostro professore sono parziali e interessate alla pubblicità del proprio nome. Il fatto di essere tra i migliori nel suo campo magari non può essere messo in discussione ma è il come questo potere viene esercitato che fa la differenza. Il nostro si divide tra studio privato, ospedali pubblici, aule universitarie e cliniche private di sua proprietà, anche prima della riforma esisteva il problema dell’accumulo di lavoro tra i medici. Egli nel suo studio fa il samaritano operando gratis, mentre lascia i clienti danarosi per la sua clinica, dalla cattedra invoca il cambiamento mentre sguazza nel marcio della sanità pubblica. Zampa alza la posta torna a graffiare anche di più rispetto al “povero” medico della mutua che in fondo non aveva ammazzato nessuno. Qui viene fuori tutta l’insanita del sistema e il potere di vita e di morte che hanno i medici sulla nostre vite. I temi trattati sono tanti forse troppi ma il quadro è completo desolato e desolante tra mercato del sangue e assenze dalla sala operatoria non c’è scampo per nessuno. I buoni come al solito vengono esclusi, marginalizzati sottoutilizzati oppure si autoemarginano in una sorta di finta indifferenza cinica verso quello che accade. Alla sicurezza del nostro luminare si contrappone la rinuncia alla carriera di un suo ex compagno di università che per non vedere lo schifo che vede ogni giorno lo affoga nell’alcool ma per non dimenticarlo lo scrive. Il medico senza ambizioni ma con qualità si rivelerà come l’uomo che vuole denunciare la mafia bianca. La risposta del sistema sarà feroce tale da convincere il nostro eroe ad abbassare la cresta non prima però di aver fatto capire al suo spietato capo che tutti possiamo diventare pazienti di altri medici e conoscere il lato oscuro della sanità. Opera a tratti crudele con pochi momenti leggeri che aspira ad essere un documento sullo stato di salute di un  sistema sanitario che da allora ad oggi non mi pare cambiato molto.  

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