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La cripta e l'incubo

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

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La recensione su La cripta e l'incubo

di Donapinto
7 stelle

Laura Karnstein (Adriana Ambesi), figlia del conte Ludwig von Karnstein (Christopher Lee) soffre di terribili incubi che sembrano essere premonitori. Un giorno il conte ospita nel suo castello Ljuba, una giovane ragazza vittima di un incidente. Fra Laura e Ljuba nasce un'amicizia un po' troppo morbosa. Episodi inquietanti cominceranno a verificarsi nel castello.                                                                                                   LA CRIPTA E L'INCUBO e' un tipico prodotto horror gotico italiano degli anni 60', realizzato sulla scia di pellicole come LA MASCHERA DEL DEMONIO di Mario Bava e L'ORRIBILE SEGRETO DEL DOTTOR HICHCOK di Riccardo Freda, senza dimenticarsi del bel DANZA MACABRA di Antonio Margheriti e del notevole IL MULINO DELLE DONNE DI PIETRA di Giorgio Ferroni. La regia e' curiosamente curata da Camillo Mastrocinque, solitamente impegnato in commedie interpretate da Toto', ragione per cui Il regista preferisce firmarsi con lo pseudonimo anglofono di Thomas Miller. Qui il regista "saccheggia" parzialmente il breve romanzo di Sheridan Le Fanu' CARMILLA, che insieme a IL VAMPIRO di John Polidori e a DRACULA di Bram Stoker, rappresenta uno dei punti piu alti della letteratura gotica dedicata ai vampiri. In tale operazione si era gia' cimentato quattro anni prima il francese Roger Vadim con il suo il SANGUE E LA ROSA con Mel Ferrer ed Elsa Martinelli, versione aggiornata ai giorni nostri e tendente molto piu' al melo' che all'horror. Mastrocinque dirige un po' troppo con la mano sinistra, dimostrando sia i suoi limiti professionali, sia l'inesperienza per un genere non suo. Anche il cast, tranne il sempre perfetto Christopher Lee, sembra un po' impacciato, ma nonostante tutto se la cava piuttosto dignitosamente. Il film si rifa' sul versante della messa in scena, con la saggia decisione di girare con un bello e suggestivo bianco e nero, che valorizza ulteriormente le scene notturne e l'ambientazione del castello arroccato su una rupe e con gli interni curatissimi. Inquietante il campanile della chiesa diroccata che col soffiare del vento fa suonare la campana a morto. Due i momenti notevoli: la scena del rito esoterico per evocare l'antenata dei Karnstein giustiziata secoli prima per stregoneria e l'impiccagione del vagabondo alla campana della chiesa abbandonata. Bravissimo inoltre il regista a descrivere  l'intima amicizia dalla chiara connotazione saffica fra Laura e Ljuba, suggerendo il tutto con raffinata e velata eleganza. Sara' la britannica Hammer a cimentarsi di nuovo con il racconto di Le Fanu'. Nel 1970 infatti, Roy Ward Baker dirigera' il raffinato ed elegante VAMPIRI AMANTI con Peter Cushing, dove sulla componente horror prevarra' quella erotica, grazie anche alla sensualissima anglo-polacca Ingrid Pitt nel ruolo della bella e seducente Marcilla/Carmilla, molto ben disposta a recitare con pochissimi abiti addosso. Un anno dopo usciranno sempre con la Hammer MIRCALLA, L'AMANTE IMMORTALE e le FIGLIE DI DRACULA, diretti rispettivamente da Jimmy Sangster e John Hough. Camillo Mastrocinque visitera' nuovamente il genere horror con il meno riuscito UN ANGELO PER SATANA, interpretato da Barbara Steele. 

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