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Fight Club

Regia di David Fincher vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Fight Club

di GIMON 82
10 stelle

"le cose che possiedi alla fine ti possiedono.....E'solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa......"

 

Apologetico,criptico e pervaso da malessere esistenziale,"Fight club" è questo,un ritratto paranoico d'una societa' di alienati.

Prima di scrivere su questo film ero indeciso o meno se parlarne,dato l'innumerevole fiume d'inchiostro e parole che riguarda quest'opera.Ma poi ha prevalso "il cuore",d'un film che lascia un solco profondissimo,tra esaltazione,godimento e stordimento finale.

Perchè "Fight club" è in fondo una lettura controversa d'una generazione "Senza Dio" come afferma il profeta Tyler Durden.Un "Senza Dio" alla forma d'un "ciclo vitale" evolutivo ed involutivo nel contempo,pregno d'una narrazione intricata,tra flashback e gioco da "scatole cinesi".

Si comincia da un "self made man" al volto di Edward Norton insonne e alienato dalla societa',completamente assorbito da essa,tanto d'averne perso l'identita'.Autostima sotto i tacchi dunque,per un alienato yuppie "senza nome", la cui ricerca del "sè" perduto passa attraverso gruppi di sostegno per malati.Lo straordinario Norton si presenta cosi',senza identita',potrebbe avere mille nomi:Cornelius o Andy,ma nessun "titolo" gli appartiene.Norton è la societa' stessa, il rappresentante d'una generazione stanca in cerca di ribellione.Allora subentra una "lobby" come surrogato alla felicita',dove botte e  sangue sono segni nichilisti d'un progetto di distruzione.

Una regia tra onirico,surreale e nevrotico ci restituisce una parabola sociale,tratta dal famoso libro "cult" di Chuck Palahniuk, Norton ne incarna la simbiosi di "squalo sociale",ma poi  accade il " fortuito" incontro  col carismatico Tyler Durden,che cambia le carte in tavola.

Brad Pitt diviene un icona generazionale,Fincher lo consacra a modello ribelle ed iconoclasta, plasmandone la dionisiaca figura in funzione della lacerazione circostante.Tra il "messia" Durden e lo "yuppie" Norton si centra l'enigmatica figura femminile di Marla Singer,una giovane sciroccata e sfatta,potente nelle vestigia d'una splendente Helena Bonham Carter.

Tre figure ai margini del mondo,ognuno a modo proprio,che cercano il posto da occupare per darne un senso.......

Allora il "Fight club" assume i connotati d'un associazione "rivoluzionaria", fregandosene altamente delle convenzioni,assorbendone la societa' stessa con gli idioti dettami.

Perchè secondo Fincher la societa' si nute dell'uomo,lo manipola a suo "uso e consumo","elevandolo a "status symbol" senz'anima.E' straordinario l'utilizzo d'una regia metaforica,che  servendosi delle  sagge parole di Durden rimbomba nell'eco di anime perse e personaggi nevrotici.

Perchè il "Fight club" distrugge e metabolizza la falsita' sociale,spacca in due le icone televisive e modaiole,portando con se la fisicita' di Tyler Durden,uno che sembra uscito dalla penna di Nietzsche.

Alla fine Tyler Durden si rivela una metafora,la schizofrenia d'una mente malata che si serve del corpo d'un uomo perso.

Norton figura come un "braccio armato",dotato d'un significativo "alter ego",quasi come un inconscio o un "lato ombra" ribelle.Una catarsi mentale dunque,seduta al suo fianco come guida d'un processo totale di annichilimento.

Il "Fight Club" è alla fine il "lato ombra" di ogni "squalo sociale",esce allo scoperto, nascondendosi come un bimbo cattivo,non prima di aver infranto la schiavitu' mentale dell'uomo moderno.......

Straordinario e metaforico,Fincher rasenta genialmente la superficie d'un mondo malato,schiavo di  apparenze e convenzioni,creando un opera disturbante e nichilista ,sorretta da un trio di attori al vertice carrieristico.I tre rappresentano un urlo cinematografico di ribellione,un manifesto di "gravita' permanente" in perenne contrasto con le imposizioni sociali.

Perchè il "Fight club" è il centro della "canticchiante e danzante merda" d'un mondo finto e pervaso da illusione.

Un opera rivoluzionaria e spruzzata di respiro lisergico,dove le apparenze s'infrangono sul muro d'una sfacciata verita'......

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