Espandi menu
cerca
C'era una truffa a Hollywood

Regia di George Gallo vedi scheda film

Recensioni

L'autore

axe

axe

Iscritto dal 23 marzo 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 29
  • Post -
  • Recensioni 1392
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su C'era una truffa a Hollywood

di axe
6 stelle

Hollywood, metà anni '70. Il produttore cinematografico Max Barber è nei guai, poichè il suo ultimo film è stato un fallimento ed ha pochissimo tempo per onorare un debito con l'affarista e criminale Fontaine, il quale è un personaggio di poca e pazienza ed ancor meno scrupoli. Max potrebbe mettere insieme la somma cedendo ad un concorrente una sceneggiatura scritta direttamente da lui, ma, essendone particolarmente geloso, non sceglie questa soluzione. Architetta, pertanto, una truffa, coinvolgendo direttamente Fontaine : ingaggiare nel cast di un nuovo film Duke Montana, un attore specializzato nel genere western ormai anziano e in disgrazia, per poi provocarne la morte ad inizio riprese ed intascare il premio dell'assicurazione. I lavori hanno inizio, e Max tenta più volte di mettere in pericolo l'attore, ma i suoi piani non vanno in porto. Nel frattempo Fontaine, s'innervosisce sempre di più ! Una buona commedia ambientata nel mondo del cinema, di fatto divisa in due parti. La prima è dedicata alla presentazione dei personaggi: Max, anziano produttore cinematografico abituato a convivere con i rischi del mestiere ed imprevisti spiacevoli, che accetta con fatalismo e convizione di poter comunque evitare i guai; il nipote e socio Walter, giovane ed idealista; l'anziano attore Duke Montana, ormai molto in là lungo il suo "viale del tramonto"; il ricco Fontaine, la cui attitudine criminale contrasta duramente con la sua evidente passione per il cinema. Vengono definiti elementi che trovano sviluppo nella seconda parte, più vivace ed avventurosa, la quale racconta dei tentativi che compie Max per creare mortali pericoli a Duke, il quale tuttavia è talmente "nel ruolo" da essere in grado di riuscire sempre a cavarsi dai guai, con un'abilità sorprendente per un uomo della sua età. Nonostante una trama insipida, il "film nel film" si rivela un successo proprio grazie all'inserimento di queste sequenze, le quali danno un senso al titolo originario dell'opera, "The Comeback Trail". Il "ritorno" è proprio quello dell'anziano Duke Montana, il quale, a conclusione della vicenda, ritrova piena fiducia in sè stesso. Incidentalmente, Max può ripianare il suo debito e tornare in armonia con Fontaine ed il socio Walter, il quale, venuto a conoscenza del suo piano, ne era rimasto disgustato. Il cast è notevole; appaiono sulla scena veterani quali Robert De Niro (Max Barber), Tommy Lee Jones (Duke Montana) e Morgan Freeman (Fontaine). La loro recitazione, nella prima parte del film, è molto enfatica, decisamente sopra le righe. Nella seconda parte, caratterizzata dall'azione, i tre paiono più distesi e naturali. La colonna sonora, essendo in buona parte quella del "film nel film" - un avventuroso western "revisionista" - è inevitabilmente vivace. Seppur con estrema semplificazione, "C'era Una Truffa A Hollywood" racconta dinamiche proprie del mondo del cinema vissute dai suoi principali "interpreti". Attori vanagloriosi, depressi, o comunque preda delle loro paturnie personali; finanziatori insoddisfatti; tecnici abituati a correre qua e là per poter dare il meglio di loro; produttori poco amati e "stritolati" tra le parti. Le tonalità del film sono leggere; si sorride per la gran parte della durata; personalmente, ho avuto modo di emozionarmi, nel vedere montate nelle sequenze del "film nel film" le gesta di Duke alle prese con le insidie create da Max. L'attempato attore / cowboy è anche il personaggio che ho apprezzato di più. Ho rilevato un eccessivo sbilanciamento tra le due parti in cui di fatto è diviso il film, con un maggiore apprezzamento per la seconda, e non ho trovato adeguatamente sviluppata la pur interessante vicenda sentimentale di Duke. Nei titoli di coda è inserito il finto trailer del film-fallimento citato all'inizio del racconto; l'iniziativa ricorda le sequenze di "Machete" all'interno di "Planet Terror" di Robert Rodriguez. Una discreta commedia sul mondo del cinema, attraente grazie alla presenza di un cast di rilievo, da vedere senza troppo impegno, ma comunque in grado di coinvolgere.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati