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Asini

Regia di Antonello Grimaldi vedi scheda film

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La recensione su Asini

di GIANNISV66
8 stelle

Ci sono film che senza avere grosse pretese, senza creare aspettative di alcuna sorta nello spettatore, riescono comunque a esprimere un'idea, a trasmettere un'emozione. Certo è una cosa molto soggettiva, ogni spettatore ha la sua sensibilità e quello che a me può colpire può lasciare indifferente un altro.
Comunque questo è stato il caso di "Asini", un film che dietro un'apparenza lieve e divertita cerca di toccare un tema più profondo come l'incapacità di una generazione di crescere e diventare adulta.
Il "bamboccione" in questione è Italo (Claudio Bisio) uno spiantato rugbista a fine carriera che trova un lavoro come insegnante di educazione fisica...presso un convento di frati che danno rifugio  a bambini con alle spalle famiglie disastrate e ad asinelli abbandonati (quelli che danno il titolo al film).
Ultratrentenne allergico a ogni sorta di responsabilità con il rugby in cima alle proprie priorità (da far passare in secondo piano anche la surreale fidanzata interpretata con la verve che le è solita da Maria Amelia Monti), Italo si trova a lavorare in una "scuola" alquanto insolita e con bambini che gli insegneranno molte cose.
Ci sono anche Anna (Giovanna Mezzogiorno) altra presenza femminile surreale di cui Italo si innamora, Attilio (Fabio de Luigi) che non perde occasione per combinargliene di tutti i colori e poi Elio, Rocco Tanica, Valerio Mastrandrea tutti in  divertente camei, tutti attraversano la storia narrata con la leggerezza che in realtà è di tutta la pellicola.
Ci si rivede in Italo, nel suo essere eterno ragazzo, nella sua voglia di passare le serate in tranquillità a bere una birra insieme agli amici e nel suo modo di affrontare la vita con il piglio di chi dalla vita non viene capito (e viceversa). 
Si arriva leggeri alla fine della storia, con l'impressione di avere visto qualcosa che comunque meritava la nostra attenzione.

Sulla trama

"Ma sei un Lullone!!!!" "No, Lullone no! E poi non so nemmeno cosa vuol dire" in questo dialogo fra Attilio e Italo c'è un pò l'essenza del film, divertente e surreale. Bisio è in una parte assolutamente su misura per lui.
Italo Rugbista a fine carriera grazie all'interessamento di mamma e zia, che se lo devono sopportare, viene assunto come insegnante di ginnastica in una scuola religiosa, che tanto scuola poi non è (vedi quanto scritto sopra). L'esperienza lo farà finalmente maturare e lo aiuterà ad accettare le proprie responsabilità e, soprattutto, ad affrontare la vita e a non fuggirla più.

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