Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Film moderatamente divertente sullo sfondo di una storia gialla decisamente troppo fiacca. Con un cast del genere si sarebbe certamente potuto far di meglio.
Mario Camerini è regista noto per una serie di commedie di successo negli anni '30, oltre che per aver diretto il kolossal “Ulisse” con Kirk Douglas e Anthony Quinn a metà degli anni '50. Qui siamo nel 1960, quando ormai la sua carriera sembra aver imboccato la parabola discendente, ciò nonostante Dino De Laurentiis gli regala un cast da sogno composto, oltre che dal trio protagonista Gassman - Sordi - Manfredi, anche da nomi del calibro di Silvana Mangano, Franca Valeri, Dorian Gray e Bernard Blier. Il risultato è una commedia capace sì di regalarci un ritratto fedele della cialtroneria dell'italiano medio, ma che non va granché oltre, il che, considerato il cast all-stars vale quanto uno 0 a 0 quando siedi sulla panchina della nazionale di calcio brasiliana. Il soggetto porta la firma di Rodolfo Sonego, e su questo Camerini costruisce un film moderatamente divertente sullo sfondo di una storia gialla però decisamente troppo fiacca. E se da un lato, come già scritto, il ritratto dell'italiano medio è reso con grande bravura, note non altrettanto positive sono secondo me da ascrivere al film per quel che riguarda il ritmo, che a volte latita, e soprattutto al fatto di mettere insieme i tre nomi forti del cast più sulla carta che non nella realtà. Essi appaiono infatti insieme in pratica solo due-tre volte nell'intero film, riducendo il tutto a tre episodi distinti condensati poi in una confezione unica a mezzo (sapiente) montaggio.
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