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Essere John Malkovich

Regia di Spike Jonze vedi scheda film

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La recensione su Essere John Malkovich

di sasso67
8 stelle

Lo sceneggiatore Charlie Kaufman ha scritto un copione che, specialmente nella prima parte (la più riuscita) sembra essere nato dalla collaborazione tra Franz Kafka e Woody Allen. Con un occhio anche ai fratelli Coen di "Mr. Hula Hoop", il protagonista, interpretato dal bravo John Cusack (particolarmente adatto alle parti di uomo mediocre sorpreso dagli eventi del mondo), sembra anche una versione ripulita e meno laida del Mickey Sabbath, personaggio principale del capolavoro letterario "Il teatro di Sabbath" di Philip Roth. Al di là delle metafore contenute, che vengono fin troppo allo scoperto nel finale del film, bisogna riconoscere la bravura di chi ha saputo sceneggiare e poi dare corpo (il regista Spike Jonze, già genero di Coppola) a quest'insieme di situazioni e battute da teatro dell'assurdo ("Voglio diventare un transessuale", dice all'improvviso la mogliettina del protagonista), che si traducono in un piacere per gli occhi dello spettatore. Così come si deve riconoscere il coraggio di John Malkovich professionista e persona nel mettersi in gioco più di quanto non richieda il semplice ruolo dell'attore. Ci sono molte citazioni (molto bella quella del ristorante pieno di Malkovich, compresi bimbi e nani, che pare venga da un film di Buster Keaton) e rimandi colti e intelligenti, che fanno sì che il film possa essere apprezzato da chi non va in cerca di puro e semplice intrattenimento. Molto ben riuscito il personaggio fatuo e amorale della Maxine interpretata da Catherine Keener.

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