Regia di François Truffaut vedi scheda film
Qui Truffaut nello stile si avvicina fin troppo, secondo me, al cinema americano, genere "noir buffo", ma non mi sembra che padroneggi del tutto la materia, non riuscendo a decidersi completamente tra il noir sociologico e la commedia umoristica. Troppe le macchiette nel film, a cominciare dalla protagonista, passando per un marito beone e fannullone, per giungere ad un disinfestatore con fisime di fanatismo religioso. Nonostante ciò, la mano di Truffaut si sente eccome, soprattutto nell'impostazione. Così come il regista parigino sosteneva nei suoi esordi da critico cinematografico, affermando che i temi di un film sono sempre contenuti nei primi dieci minuti dello stesso, anche in "Mica scema la ragazza!" si vede che (allo stesso modo che era capitato al piccolo François) l'infanzia infelice e problematica di Camilla ne condiziona tutta la vita. Dalla morte provocata al padre violento alla casa di correzione, la vita della ragazza è tutta una rincorsa per strappare qualcosa di buono alla vita. E questo non può che avvenire a danno del prossimo, che si presenta sempre nelle sembianze di personaggi meschini, assatanati, insopportabili ed infidi. Ed alla fine, salvata dal carcere dove sta per un delitto che non ha commesso, potrà vendicarsi sull'unica anima pura che ha incontrato.
Una ragazza entra in una libreria per acquistare un libro di criminologia. In realtà il libro, in preparazione già da tempo, non è mai uscito. Per quale motivo? Cosa è successo, nel frattempo, al criminologo?
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