Espandi menu
cerca
I cowboys

Regia di Mark Rydell vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Dany9007

Dany9007

Iscritto dal 15 giugno 2020 Vai al suo profilo
  • Seguaci 12
  • Post -
  • Recensioni 176
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I cowboys

di Dany9007
7 stelle

Gli anni 70 sono stati caratterizzati da un evidente rinnovamento del western (e per certi versi di declino). Si erano già affermati registi come Sam Peckinpah, con il suo Il mucchio selvaggio, per non parlare della "lezione" di Leone che ha certamente influito già a partire da metà degli anni '60 sulle nuove produzioni, sempre più di stampo "politico" e con una rappresentazione della violenza senza filtri (vediamo i casi di Io sono la legge e Io sono Valdez, entrambi con l'ottimo Burt Lancaster), per non parlare del fenomeno in Italia, dove non si contano produzioni anche effimere dello spaghetti western. In quegli stessi anni John Wayne, sebbene ormai in declino fisico ed approdando a produzioni decisamente di qualità inferiore, manteneva una certa coerenza con il suo personaggio del passato, e a dei film ben poco memorabili (ne sono esempio La stella di Latta e Torna "El Grinta") ha alternato delle pellicole che hanno destato ancora un certo interesse. Tra questi ne individuo tre in particolare: Il grande Jake, che nel suo classicismo ripropone un bell'omaggio alle tematiche della ricerca di un bambino rapito, come il ben più memorabile Sentieri selvaggi, oltre che omaggiare l'istituzione della famiglia; lo straordinario Il pistolero, che ha una carica funerea e amara come forse non si era mai visto in un film interpretato da Wayne ed infine, in parte, I cowboys. Sebbene il ruolo del padre putativo che cresce secondo le "dure leggi del west" dei ragazzi appena adolescenti, non fosse certo una novità e che le psicologie dei personaggi siano tagliate un po' con l'accetta (viene in mente il caso del ragazzo balbuziente, che provocato dal Duca alla fine risolve il suo problema), lo sviluppo dell'ultima parte della trama raggiunge delle tonalità davvero inquietanti. Mai si era visto un corpo a corpo così realistico, con Wayne che, giustamente, è minato dall'età ma ancora capace di mettere KO un'avversario di 30 anni più giovane (un bravissimo, e spregevole, Bruce Dern); ed ancor di più, non si era mai visto Wayne cadere sotto dei colpi sparati così crudelmente a tradimento: ad una prima visione chiunque si sarebbe aspettato un colpo di scena rocambolesco con il rude cowboy capace di ribaltare la situazione a favore dei "buoni", ma contrariamente alle aspettative il film ci porta ad un epilogo ben più reale epilogo. Se la morale, con i giovani che vendicano il "padre" in modo altrettanto efferato, può far sorgere qualche dubbio sull'etica del film, fa altrettanto piacere allo spettatore la commossa ammirazione dei giovani verso una figura carismatica, rude e dignitosa come quella del personaggio interpretato da Wayne. Fa inoltre piacere vedere il protagonista che a dispetto della mole e delle condizioni di salute (all'epoca aveva 65 anni e viveva ormai da quasi un decennio con un solo polmone) ritorna in un personaggio che non si spaventa di fronte a lunghe sequenze a cavallo e ad un discreto numero di scene d'azione. 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati