Espandi menu
cerca
Finch

Regia di Miguel Sapochnik vedi scheda film

Recensioni

L'autore

LAMPUR

LAMPUR

Iscritto dal 1 novembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 165
  • Post 9
  • Recensioni 860
  • Playlist 334
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Finch

di LAMPUR
8 stelle

locandina

Finch (2021): locandina

L’ultima fatica di Tom Hanks ci riporta a tante sue prove da solista. Qui progetta un androide che, animato in capture motion, pian piano ruba scena ed emozione. “E’ la memoria e l’esperienza che rendono l’uomo diverso da una macchina”. La memoria emotiva, sottolinea Tom, quella che va oltre il numero di viti e cavi che sostengono un ponte,  quella che ti fa rivivere l’ebbrezza di una vibrazione di cavo sospeso, una volta che ci sei sopra. Quella è l’esperienza. L’esperienza umana.
Finch sembra l’unico sopravvissuto ad un cataclisma apocalittico, con lui un cagnolino, Goodyear, che è tutta la sua vita; ed ora, comprendendo che a causa della malattia terminale causata dalle radiazioni nocive del sole, non potrà più prendersi cura di lui, ha messo a punto, da provetto ingegnere, un androide, addestrandolo al compito.
Un road movie post apocalittico che diventa uno splendido, anomalo, rapporto a tre: uomo, macchina, animale, dove si intrecceranno esigenze, intransigenze, emozioni e sentimenti.
Ci allontaniamo dai soliti cliché dove presenze negative vengono di volta in volta solo presagite, per concentrarci su questa sorta di rapporto tra uomo e macchina a vantaggio dell’animale. Miguel Sapochnik in regia si muove sapientemente, dosando azione e sorpresa tenendoci sempre sul filo dell’attenzione.

 

Tom Hanks

Finch (2021): Tom Hanks


Jeff, l’androide imbottito di informazioni e di leggi robotiche in funzione dell’unico compito per cui è stato concepito, finirà per acquisire una sensibilità superiore, ancora sconosciuta - purtroppo - a gran parte degli esseri umani reali.
Caleb Landry Jones lo anima in motion capture rendendolo deliziosamente umano, specialmente nei movimenti delle mani, e nel riproporre  sorpresa, imbarazzo, gioia. Diventa presto coprotagonista indiscusso, dopo i primi, scomposti, vagiti meccanici.
E Tom Hanks si muove a suo agio come sempre, sembra quasi prediligere il One man show, un perenne Cast away dove mettere a frutto tenacia e costanza, anche semplicemente canticchiando nel vuoto cosmico.
I paesaggi sono terribilmente reali, lontani dal clangore degli ultimi Mad Max, comunicano desolazione e nostalgia palpabili, rendono la sopravvivenza una questione etica, senza che la spettacolarizzazione prenda mai il sopravvento.
In una delle ultime scene, sotto l’ombrellone, un Tom Hanks particolarmente in tiro, si offre ad un duetto con Jeff dal delicato effetto distopico: insegnare al cane a fidarsi di una macchina, perché quella macchina, semplicemente, sta diventando un qualcosa di più.
L’uomo è in perenne contraddizione, verso di sé e verso il mondo, ma stavolta Tom sembra lasciare Goodyear in mani meccaniche decisamente più sagge.

 

Tom Hanks

Finch (2021): Tom Hanks

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati