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Adieu Monsieur Haffmann

Regia di Fred Cavayé vedi scheda film

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La recensione su Adieu Monsieur Haffmann

di barabbovich
8 stelle

Parigi, 1941. La città è invasa dai tedeschi e, con l'arrivo delle leggi razziali, il signor Haffman (Auteuil) - un orafo di grande talento con una piccola bottega artigiana - è costretto a mettere in fuga moglie e figli, riservandosi di sistemare le ultime faccende. Si accorda con il suo unico dipendente (Lellouche), simulando una finta vendita del negozio, nell'attesa di raggiungere la famiglia in zona franca. Ma le cose vanno diversamente e per oltre un anno l'uomo è costretto a vivere nascosto nella cantina della sua stessa casa. Dal suo ex dipendente - ossessionato dal non riuscire ad avere figli - riceve una proposta scellerata: quella di inseminare sua moglie (Giraudeau) in cambio dell'invio di alcune lettere ai propri familiari, che non hanno più avuto notizie del congiunto.
Diciamolo: il titolo non avrebbe potuto essere meno indovinato di così, giacché richiama commediole come Addio, signora Miniver o altre banalità. E invece il film di Fred Cavayé (Pour elle, Gli infedeli, Mea culpa) è di gran lunga l'opera migliore del regista transalpino, grazie a una di quelle storie di esemplare bellezza, tratta da un premiatissimo testo teatrale di Jean-Pierre Daguerre, che ti riconciliano con il cinema. La sceneggiatura che il regista ha scritto con Sarah Kaminsky restituisce impeccabilmente e minuziosamente la trasformazione di un uomo senza talento e con una gran voglia di riscatto (è poliomielitico) che, ubriaco per l'incredibile opportunità ricevuta, scende nei più sordidi bassifondi morali, stringe un'amicizia putrida con l'ufficiale della Gestapo che gli ha procurato numerosi clienti tra i nazisti occupanti (interpretato da Nikolai Kinski, il figlio di Klaus), il tutto sotto lo sguardo attonito di una moglie in equilibrio precario tra l'amore per il consorte e il senso di giustizia nei confronti di quell'uomo semirecluso che ha fatto la loro fortuna. Nota a parte per la prova miracolosa dei due protagonisti, che conferma Daniel Auteuil come uno dei migliori attori al mondo.

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