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Amore a prima vista

Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Amore a prima vista

di steno79
4 stelle

Vincenzo Salemme è un attore/regista che dal teatro è passato al cinema sfornando otto film, di cui ho visto i primi tre (L'amico del cuore, Amore a prima vista e A ruota libera). Come attore se la cava abbastanza, ma come regista è mediocre, non sa dare un ritmo cinematografico ai suoi film ed esagera con chiacchiere e battutine di chiara derivazione teatrale. Qui sceglie addirittura una vicenda "almodovariana", con un malavitoso napoletano sciupafemmine in procinto di sposarsi che, in seguito ad un trapianto di cornea, si innamora di un maggiore dei carabinieri. Trattare il tema dell'omosessualità in chiave di commedia leggera è lecito, se si trova la chiave giusta: al cinema lo hanno saputo fare in maniera sublime Billy Wilder in A qualcuno piace caldo e Blake Edwards in Victor Victoria. Per Salemme, invece, la trama "gay" è solo lo spunto per rispolverare battutine da farsetta volgare o barzellette sui ricchioni ormai consunte e ammuffite. Di conseguenza, la trama non sta in piedi, tutto risulta frettoloso e approssimativo e il "colpo di scena" finale lo fa precipitare ancor di più nella sciatteria (tra l'altro, chiudere un film con la trovata che "era tutto un sogno" è quanto di più scontato e banale si possa ormai vedere, dopo centinaia di altri film che hanno utilizzato questo espediente). Qualche risata a tratti ci può scappare, ad esempio nelle due scenette con Enzo Cannavale in versione "cannibale" o con i due mafiosi gaglioffi Buccirosso e Izzo, ma si tratta pur sempre di trovate comiche che non brillano per originalità e che non si sollevano troppo dal livello di una barzelletta da caserma. Mandala Tayde è soltanto decorativa, Tosca D'Aquino sta in scena per un paio di minuti scarsi, e nel resto del cast l'unico che si difende un pò è Maurizio Casagrande.   
VOTO 4/10

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