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La costola di Adamo

Regia di George Cukor vedi scheda film

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La recensione su La costola di Adamo

di LorCio
10 stelle

Scritto dal futuro Oscar Ruth Gordon (che tra l’altro sarà anche l’indimenticabile vecchietta di Harold e Maude) con il compagno Garson Kanin, è una delle commedie più smaglianti e seminali della cinematografia americana, nonché uno dei migliori opus della sfavillante carriera del maestro George Cukor, creata appositamente per una coppia di interpreti abbastanza affiatata da rendere credibile ed irresistibile la storia. Gli attori in questione sono gli eterni Spencer e Katherine, che ripropongono ancora una volta il consueto gioco delle parti: lui è un viceprocuratore evidentemente conservatore, lei un avvocato evidentemente progressista. Lei difende una donna accusata del tentato omicidio del marito solo perché sostiene che se l’avesse fatto un uomo sarebbe tutto decaduto, lui si batte in nome della legge, senza se e senza ma.

 

 

Organizzato come una sinfonia meccanica che alterna epici scontri in aula (talora anche comici, come quando Katherine chiama a testimoniare donne che occupano posti eminenti e una di loro prende in braccio Spencer, anche se i momenti in cui fanno cadere a terra le matite per vedersi sotto i banchi sono tenerissimi) e relative serate casalinghe (che iniziano sempre con sottile leggerezza per poi sfociare in litigate furiose), il film vola altissimo evitando con estrema cura il teatro filmato (anche se i sipari che intermezzano le scene potrebbero far pensare ad un puro teatro in scatola), con un ritmo serratissimo e una leggerezza rara. Si è assicurato, per fortuna, un posto tra i classici anche grazie al fondamentale apporto di Tracy ed Hepburn, infallibili e superlativi, a cui non riusciamo più a trovare epiteti degni della loro maestria. I loro duetti sfiorano il sublime e oggi ci commuovono ancor di più perché forse erano gli unici momenti in cui potevano essere davvero una cosa sola. Si sono tanto amati quanto noi li abbiamo follemente amati. Un film da non perdere.

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