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Un uomo perbene

Regia di Maurizio Zaccaro vedi scheda film

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La recensione su Un uomo perbene

di mmciak
6 stelle

"Un uomo perbene" diretto nel
1999 da Maurizio Zaccaro,
devo dire che non mi è dispiaciuto.

La storia racconta la vicenda
giudiziaria del noto televisivo
Enzo Tortora cominciata nel
Giugno 1983 con il suo
arresto all'Hotel Plaza.

Il Film è una produzione Italo-Spagnola con l'obbiettivo
di portare sullo schermo la vicenda vergognosa di Enzo Tortora e
dell'errore giudiziario nei suoi confronti,e risulta
un progetto ambizioso perché mettono nelle mani
del regista Maurizio Zaccaro un soggetto scritto dalla
figlia Silvia e la costruiscono come un puzzle.

Il Regista sembra che prende come riferimento
"Il Camorrista" di Tornatore e "Il Caso Moro"
di Ferrara e mette in scena questa vicenda,
che da subito fa notare che è un errore giudiziario
e dove i pentiti accusano Tortora di tutto
e dove i giornali non fanno altro che specularci
sopra,come succede ancora oggi.

Comunque all'inizio ci fa entrare nell'atmosfera
di quegli anni dove la Trasmissione "Portobello"
riuniva le famiglie davanti alle Tv con un indice
di ascolto di 20 milioni di telespettatori,cose che non
succedono più per l'ormai variegato mondo Televisivo.

E allora viene accusato proprio il presentatore
Enzo Tortora con un accusa infamante di
Associazione  camorristica e di spaccio di
stupefacenti,e viene portato in caserma e dopo
in carcere in attesa di giudizio e perché un individuo
socialmente pericoloso.

La produzione forma per questo ambizioso Film
un Cast "All Star" con un primo piano al protagonista
che interpreta Tortora,il mitico Michele Placido,
ormai novello Volonte' (con le dovute grandi differenze),
bravo a immedesimarsi nella parte e il regista
a focalizzare la sua disperazione per il fatto
che in quella vicenda non c'entra niente.

Ma non solo anche l'ipotesi contro di lui
è stato costruito sul niente,senza prove con solo accuse
senza riscontro,e punta a lanciare un fardello
contro il nostro sistema giudiziario che non
funziona e che è costellato da alcuni Giudici
"dilettanti" (come dice Tortora nelle lettere).

Però il problema di tutto e che per una vicenda
così intricata forse due ore sono state poche,
e doveva essere più dettagliata e approfondita su alcuni punti,
invece per molto tratti rimane tutto in superficie
e saltano anche delle cose successe al presentatore
in quel periodo e si vuole focalizzare di più
l'errore giudiziario e la vicenda dell'uomo
e il suo rapporto con la famiglia,soprattutto
con Silvia interpretata dalla brava Vittoria
Mezzogiorno e dalla Sorella Anna,
interpretata dalla sempre convincente
Mariangela Melato.

Un altra figura importante è
l'Avvocato Raffaele Della Valle,
che con l'aiuto di due valorosi collaboratori
prende in mano il caso,e fa vedere ai giudici
che è un castello senza vere prove,interpretato
da un convincente Stefano Accorsi,che ci mette
l'anima per il processo e interpreta una delle
sue prove più convincenti.

Poi c'è la figura di Pandico che accusa inizialmente
Tortora e dove gira tutto intorno a lui,interpretato
da un bravo,ma forse troppo caricato,Leo Gullotta.

Da segnalare la buona direzione degli
Attori dove figurano anche:

Pino Ammendola-Costantino
Carrozza-Franco Castellano-
Luigi Diberti-Giuliano Gemma-Daniela Giordano-
Vincenzo Peluso-Mariano Rigillo-Federico Torre-
Franco Trevisi e Augusto Zucchi.

Invece nel reparto tecnico segnalerei le tese
musiche originali di Pino Donaggio,
la  Fotografia di Pasquale Rachini
e  le scenografie di Nino Formica   

In conclusione un Film intenso e gradevole,
che ci racconta come un puzzle
e un mosaico da ricostruire
il "caso Tortora",una delle pagine
vergognose nel nostro paese,ma nonostante
abbia un buon senso del ritmo e riesce a coinvolgere,
si ha la sensazione che si
poteva andare molto più sul dettaglio,
e magari con una durata maggiore per spiegare meglio
com'è andata a chi conosce la vicenda,e il regista
è bravo a ricreare l'atmosfera anni '80 e per chi c'era,
come me,è stato un tuffo nel passato perché
anch'io da piccolo ero spettatore di:"Portobello".

Il mio voto: 6,5.

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