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Un uomo perbene

Regia di Maurizio Zaccaro vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un uomo perbene

di claudio1959
7 stelle

Un uomo perbene, la storia di un uomo, un giornalista travolto da un mare mefitico di calunnie, inquisito, incarcerato, condannato e perseguitato fino ad essere portato a morire prematuramente. È successo a lui, potrebbe succedere a noi tutti.

Cinzia Monreale

Per amore di Cesarina (1976): Cinzia Monreale

Valeria Cavalli, Michele Placido

Arnoldo Mondadori (2022): Valeria Cavalli, Michele Placido

Giovanna Mezzogiorno

Basilicata Coast to Coast (2010): Giovanna Mezzogiorno

Un uomo perbene Italia 1999 la trama: Il 17 giugno 1983 il giornalista e presentatore televisivo Enzo Tortora venne arrestato nel cuore della notte in albergo a Roma, con l’accusa di traffico di stupefacenti e di appartenenza alla NCO la nuova camorra unita fondata da Raffaele Cutolo, sulla base della testimonianza di due pentiti, Giovanni Pandico un noto psicopatico e Gianni Melluso un criminale. Solo dopo tre anni di questa odissea giudiziaria Enzo Tortora nel 1986 fu assolto in appello, il 18 maggio 1988 Enzo Tortora mori’ a Milano aveva 59 anni. La recensione: “È un uomo perbene il tuo papà. Un uomo perbene”. Questa la frase che Enzo Tortora interpretato con la giusta vis drammatica da Michele Placido rivolge alla figlia Silvia Tortora interpretata dalla giovane, ma già incantevole Giovanna Mezzogiorno in una delle scene più toccanti ed emozionanti di questo film che fa riflettere, discutere, arrabbiare e fa rimanere basiti di come un caso di malagiustizia, un clamoroso errore giudiziario può stravolgere e distruggere la vita di un uomo di valore ed onesto e radere al suolo tutti i suoi famigliari. Silvia Tortora è anche l’autrice del soggetto chi meglio di lei che ha vissuto questo incubo ad occhi aperti poteva scriverlo. Enzo Tortora mori’ a 59 anni e sua figlia Silvia diventata giornalista anche lei alla stessa età uniti per sempre da questo tragico e similare destino. Maurizio Zaccaro gira il film con una tecnica molto personale, con continui flash back, a spasso nel tempo, ci illustra il sistema contorto, con una indagine piena di buchi clamorosi, ci prende per mano e ci porta in una narrazione degli eventi in modo preciso, con date e situazioni della vicenda a tutti nota. Il film è emozione pura però, tutto è illustrato, composto e scomposto, come un’operazione di alta chirurgia, un taglia e cuci, collega e scollega, In due ore di film riemergono in modo netto ed agghiacciante tutti gli squallidi personaggi “in fiera” di un carosello napoletano che hanno animato la vicenda per tre lunghi anni: camorristi, Giovanni Pandico interpretato da un Leo Gullotta una vera anima nera, un uomo amorale e psicopatico al diapason, carabinieri, magistrati freddi e senza anima(tutti nonostante questo flop giudiziario autori nella loro vita di una brillante carriera),giornalisti. Enzo Tortora non solo era innocente, ma addirittura “estraneo”, per fare capire è come se all’improvviso qualcuno ti bussa alla porta e ti intima di seguirlo. Il film è molto potente e ci fa rivivere il calvario di un uomo, ha il merito di far capire, che questo caso non si chiuderà mai, perché destinato a far discutere per sempre, un passato che riemerge dall’oblio intriso di malinconia profonda e distruttiva. Un film da stravedere, non solo per i suoi meriti artistici, perché tutti ripeto possono essere colpiti ed affondati senza una ragione, senza un perché, senza una logica. A proposito segnalo un grande film di Alberto Sordi, su un tema simile “Detenuto in attesa di giudizio” del 1971 di Nanni Loy, con la differenza però, che questo film narra una vicenda di pura fantasia, mentre “Un uomo perbene” è tratto da una storia vera, perché tutti i nomi citati sono autentici, non frutto di fiction e fantasia. A corredo di questa mia sofferta recensione, non posso non citare un tv movie molto ben girato e da vedere subito dopo il film appena descritto “Il caso Enzo Tortora - Dove eravamo rimasti ?” Del 2012, diretto ed interpretato da Ricky Tognazzi ed invito alla lettura di un libro appena uscito “Testa alta, e avanti. In cerca di giustizia, storia della mia famiglia” di Gaia Tortora, che racconta la sua storia e la sua visione di giovane ragazza, la seconda figlia anche lei giornalista come la sorella maggiore, che ha deciso di condividere con i lettori il suo intimo e struggente dolore, per cercare di impedire in futuro una cosa così aberrante, per cercare di vivere la vita da sopravvissuti ad un cataclisma emotivo e psicologico devastante e crudele. Ho pianto per tutto il film e la mia inconsolabile sofferenza è stata superata solo dallo sdegno e dal dolore per un uomo che ho sempre stimato, giornalista di valore,uomo di cultura, presentatore di programmi come “La domenica sportiva” e “Portobello”, tra gli altri, ma soprattutto “Un uomo perbene”. p.s. mi hanno molto colpito in questo film anche le interpretazioni di Mariangela Melato, nel ruolo della sorella Anna Tortora, Giuliano Gemma che è l’avvocato della difesa Dall’Ora, la giovanissima Lavinia Guglielman, che interpreta Gaia Tortora ed infine buon ultima Cinzia Monreale è Laura Marzano una testimone, che è stata interprete negli anni settanta di tanti film pruriginosi della sexy commedia all’italiana, con le varie infermiere, supplenti, compagne di banco e compagnia cantante. Voto al film di pancia, di cuore e sentimento 7.5 Interpreti e personaggi Michele Placido: Enzo Tortora Stefano Accorsi: avvocato Della Valle Giovanna Mezzogiorno: Silvia Tortora Mariangela Melato: Anna Tortora Leo Gullotta: Giovanni Pandico Luigi Diberti: pubblico ministero Pino Ammendola: avvocato Coppola Giuliano Gemma: avvocato Dall'Ora Vincenzo Peluso: Gianni Melluso Mariano Rigillo: giudice Fontana

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