Regia di William A. Wellman vedi scheda film
Western dalla forte impronta teatrale, con poche sparatorie e molti dialoghi, che si segnala per un eccellente fotografia, la particolarità dell'ambientazione (una città fantasma abbandonata dai cercatori d'oro per esaurimento del filone aurifero) ed incentrato sul particolare rapporto che si instaura tra gli assedianti (un gruppo di banditi ex militari) e gli assediati (nonno e nipote) barricati in una casetta isolata.
Validi gli attori, tranne forse il protagonista, un troppo legnoso Peck, però adeguatamente aiutato da dialoghi molto ben scritti che sopperiscono al basso tasso d'azione che contraddistingue la pellicola, sicuramente dovuto ad una precisa scelta stilistica ma forse anche conseguenza di un budget non troppo alto, i cui indizi sono la presenza quasi simbolica degli indiani (che appaiono in pochi fotogrammi e da lontano) e dalla gestione del duello finale, interamente fuori campo.
Magnifica l'ambientazione, impreziosità da una già citata ed evocativa fotografia e da un attento montaggio, che con la sapiente alternanza di scene diurne e notturne scandisce il ritmo della pellicola ed enfatizza il dissidio morale del protagonista.
Non mancano però numerose ingenuità nella sceneggiatura, sia nelle reazioni emotive dei protagonisti, davvero irrealistiche specie nei momenti più concitati dell'assedio alla casa, sia nel brusco e assai forzato lieto fine, con tanto di redenzione finale dei cattivi, ma presumo fossero dazi da pagare all'epoca in cui fu girato il film.
Insomma si poteva osare di più, ma resta una pellicola assai godibile da (ri)scoprire.
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